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    Più di 100 specie sono criticamente minacciate nelle Isole Canarie: il devastante rapporto sulla biodiversità in Spagna

    Foto di Cristiano Collina

    Nelle Isole Canarie ci sono 101 specie in pericolo critico e 141 in pericolo di estinzione e il gruppo tassonomico più minacciato è quello delle piante con 119 specie, 44 molluschi e 31 artropodi, secondo i risultati di un rapporto sulla biodiversità nelle isole.

    Il rapporto, intitolato “Stato della biodiversità in Spagna”, è stato redatto dal Centro di sopravvivenza delle specie macaronesi della Fundación Loro Parque e dal Comitato spagnolo dell’Unione internazionale per la conservazione della natura.

    Nel caso delle Isole Canarie, una delle specie in stato critico è la cresta di gallo (Isoplexis chalcantha), endemica dell’isola di Gran Canaria, il che significa che non si trova in nessun’altra parte del mondo.

    In Spagna, secondo la Lista Rossa delle Specie Minacciate dell’IUCN, ci sono attualmente 193 specie in pericolo critico, 418 specie in pericolo e 498 specie vulnerabili.

    L’obiettivo del documento, che sarà presentato lunedì, è quello di collaborare all’attuazione su tutto il territorio nazionale del cosiddetto Ciclo di Conservazione definito dall’Unione Internazionale per la Conservazione della Natura, che consiste in una serie di azioni che rappresentano una speranza per la conservazione delle specie minacciate.

    Il rapporto 2019 della Piattaforma intergovernativa sulla biodiversità e i servizi ecosistemici (IPBES) mette in guardia dalla possibilità molto concreta della scomparsa di un milione di specie nei prossimi decenni.

    Una catastrofe ecologica e ambientale che il World Economic Forum ha addirittura inserito nel suo rapporto globale sui rischi per l’economia mondiale di quest’anno.

    Per i promotori di questo documento, la creazione di questo catalogo esaustivo è un importante passo avanti nel lavoro di sviluppo di azioni per la protezione delle specie in pericolo, in quanto rappresenta un’unificazione dei dati e dei criteri scientifici esistenti.


    Confrontando le specie minacciate secondo la Lista Rossa dell’IUCN con quelle protette dal Catalogo Nazionale delle Specie Minacciate o dai cataloghi delle comunità autonome, si nota una discordanza complessiva del 65%.

    Più della metà delle specie considerate minacciate dalla IUCN non sono classificate nei cataloghi nazionali o regionali, oppure sono classificate in una categoria diversa da quelle stabilite nella Lista Rossa.

    Questa discrepanza, aggiunge il comunicato stampa dei promotori dell’iniziativa, rende evidente la necessità di aggiornare le informazioni scientifiche su queste specie nella Lista Rossa e di rivalutarle, in modo da giustificare la necessità di aggiornare o meno i cataloghi, armonizzando così gli indicatori di perdita di biodiversità con i relativi strumenti di conservazione.

    Inoltre, nel nostro territorio sono stati individuati diversi hotspot di biodiversità a rischio critico.

    Tra questi, il Parco nazionale di Doñana (Andalusia), il Parco naturale della Serranía de Cuenca (Castilla la Mancha), il Parco naturale della Sierra de Espadán (Valencia), il Parco naturale di Jandía (Fuerteventura, Isole Canarie), il Parco naturale di Doramas (Las Palmas de Gran Canaria, Isole Canarie), il Parco nazionale di Garajonay (La Gomera, Isole Canarie), Tibataje e Las Playas (El Hierro, Isole Canarie).

    Infine, il rapporto confronta anche le aree protette a livello regionale/nazionale/internazionale con le Aree Chiave di Biodiversità (KBA), aree designate dalla IUCN come aree che contribuiscono in modo significativo alla persistenza globale della biodiversità.

    Dall’analisi è emersa una sovrapposizione del 64,4% tra i due dati, il che indica che quasi due terzi delle aree designate come KBA si trovano all’interno delle diverse figure di protezione territoriale, mentre poco più di un terzo ne sarebbe al di fuori.

    Per quanto riguarda l’analisi comparativa tra la Lista Rossa IUCN e il Catalogo delle Specie Protette delle Canarie, si è ottenuta una discordanza del 69% tra i due cataloghi, con i gruppi di pesci cartilaginei, cnidari e pesci ossei che mostrano la maggiore discordanza, ovvero il loro livello di protezione non coincide con il grado di minaccia della IUCN.

    Nelle Isole Canarie sono stati identificati anche diversi hotspot di biodiversità a rischio critico, tra cui Timijiraque, Las Playas e Tibataje sull’isola di El Hierro, il Parco nazionale di Garajonay a La Gomera, l’area di Punta de Teno a Tenerife, la Penisola di Isleta e il Parco rurale di Doramas a Gran Canaria e, a sud, il Parco naturale di Jandía e Chuchillos de Vigán a Fuerteventura.

    Confrontando le aree protette con le Aree Chiave di Biodiversità (KBA), si è ottenuta una sovrapposizione del 75%, il che significa che il 25% delle KBA delle Isole Canarie non si trova all’interno di aree naturali protette.

    I partner di questo progetto nelle Isole Canarie sono stati Loro Parque, Poema del mar, Fundación Maroparque Fundación Canaria, Rancho Texas Lanzarote Park.

    In questo contesto, verrà realizzato un progetto educativo per la cittadinanza attraverso l’applicazione iNaturalist, che dovrebbe sensibilizzare il pubblico alla biodiversità.

    Questo programma servirà anche come strumento per raccogliere informazioni sulle specie in pericolo, che saranno molto utili per la loro conservazione.

    Franco Leonardi

     

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