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    Con Ardire e con Tenacia, Nave Comandante Bettica

    A volte ci imbattiamo in eventi di una straordinaria realtà politica che ci riportano indietro negli anni a ricordare la forza e il coraggio degli italiani,  in passato come oggi, al servizio degli interessi nazionali e a garanzia della sicurezza: a Santa Cruz di Tenerife è stata in rifornimento tattico Nave Comandante Bettica, terza unità della classe comandante delle piattaforme combattenti d’Altura. 

    Nave Comandante Bettica è la terza Unità della classe “Comandanti” che rappresenta per la Marina Militare l’evoluzione tecnologica delle piattaforme combattenti di seconda linea.  Progettata per attività operativa “a medio raggio”, la cui durata è valutabile in circa 10 giorni consecutivi senza rifornimenti, la nave opera attività di sorveglianza, monitoraggio e tutela degli interessi nazionali ed interventi in missioni di soccorso. Deve il suo nome a Ener Bettica, allievo dell’accademia navale di Livorno, capitano di corvetta e nel 1942 comandante del cacciatorpediniere “folgore”, Comandante insignito poi della Medaglia d’Oro al Valor Militare. Varata la vigilia di San Giovanni il 23 giugno del 2001, nei cantieri navali di Genova di Fincantieri in Riva Trigoso, è stata consegnata un anno dopo alla Marina Militare Italiana. “Con ardire e con tenacia”, il motto, fino in fondo con ardire e tenacia senza cedere. Il ricordo, nel motto, di un avvenimento della seconda guerra mondiale: canale di Sicilia, dicembre 1942. Nel canale di Sicilia il comandante Bettica, al comando di un cacciatorpediniere, circondato da navi nemiche affrontò con tenacia e ardire l’attacco avversario fino a quando la nave al suo comando, gravemente colpita, affondava. “nel corso di un aspro combattimento notturno contro una formazione avversaria, composta di incrociatori e cacciatorpedinieri con impavido animo si lanciava due volte all’attacco delle Unità nemiche e, incurante della violenta reazione, con freddo ardimento e serena abilità, riusciva a portare a segno con i suoi siluri, dalle distanze più serrate, con sicuro effetto distruttivo di una delle navi avversarie. Gravemente colpita la sua nave in più parti, trovandosi nel cuore della formazione nemica, ed esauriti i siluri, proseguiva per oltre mezz’ora il combattimento col cannone fin all’estremo limite delle possibilità. Dopo aver provveduto alla salvezza dell’equipaggio, affondava la nave al suo comando, immolando la vita sempre e tutta fieramente dedicata alla Marina, al suo progresso ed alla Patria“. (Canale di Sicilia, 2 dicembre 1942)
    (R.D. 18 maggio 1943).

    In memoria dell’episodio il Crest è abbastanza eloquente: oltre alla Nave, in navigazione tra le acque, si scorge il profilo di un’altra nave sovrastata da un fulmine, a suggerire Nave Folgore, con cui l’eroico Comandante Ener Bettica affrontò la formazione avversaria nel 1942.

    Oggi Nave Comandante Bettica è una unità pattugliatore della Marina Militare Italiana dalla lunghezza di 88,60 metri, larga 12,40 e alta 8,20 metri. Stazza a pieno carico 1480 tonnellate; pescaggio di 5,5 metri e un’autonomia, a 14 nodi, di 3500 miglia. La carena, di forma tonda convenzionale, è stata ottimizzata per migliorare la tenuta del mare. Il concetto di stealth si riscontra nell’architettura generale della nave che è un gioiello di tecnologia e sicurezza a bordo. Elevati, gli standards qualitativi degli spazi per l’equipaggio di bordo. Tre consolle multifunzionali e una suite completa per la gestione in remoto delle comunicazioni la rendono una nave dall’elevato livello di automazione e sistema di combattimento di nuova generazione. 

    Come tutte le unità classe Comandanti adotta i più recenti sensori, apparati e sistemi d’arma sviluppati per la Marina Militare. La nave ha un ampio ponte di volo per un elicottero tipo AB 212 o NH90 e di un hangar telescopico con officina. Ospita i militari della San Marco ed il personale specialistico dell’unità elicottero per il supporto ad operazioni di sorveglianza e di controllo del traffico mercantile. Un medico di bordo, un infermiere e un psicologo oltre a un cappellano per la celebrazione della Pasqua portano a 75 i 61 militari bordo. L’Unità é armata con un cannone Oto-Breda 76/62 super rapido e due mitragliere Oerlikon KBA 25/80 che garantiscono rapidità e precisione nel tiro ravvicinato a protezione della nave. Partita da Augusta il 15 marzo, in sosta alle canarie riprende il viaggio per compiere la missione di 3 mesi nelle acque del golfo di Guinea. 

    Il golfo di Guinea, è utile ricordarlo è un’area rilevante per l’Italia considerando il volume delle relazioni commerciali e del traffico che si svolge in queste acque e che necessita di un sicuro e libero uso delle traiettorie marittime. Le acque del golfo sono rese insicure per l’attività di pirateria. Attacchi a navi mercantili che transitano per l’area, che pregiudicano la libertà di navigazione e ostacolano il commercio internazionale affettano inevitabilmente l’economia globale ed è interesse nazionale, pertanto,  di salvaguardare la sicurezza di persone e merci con la forza militare.


    Nave Comandante Bettica tutelerà appunto gli interessi nazionali nella zona proteggendo ad esempio le piattaforme di ENI e al contempo svilupperà la cooperazione con i servizi militari di protezione e sicurezza delle nazioni che si affacciano sul golfo stesso, permettendo loro un miglior controllo della sicurezza in mare. Uno scambio di informazioni volte a migliorare la sicurezze nelle acque territoriali ed internazionali. Non manca l’aspetto umanitario della missione, Nave Bettica, toccando le coste dei vari paesi che si affacciano al Golfo farà donazione di strutture sanitarie agli ospedali africani. Siamo certi che la disciplina il servizio di sicurezza in mare la protezione della vita e della libertà sia rappresentata a pieno dai valori della Marina Militare Italiana e come sempre accade il passaggio della Marina Italiana lascia insegnamenti di valori e spirito umanitario indimenticabili. Ogni nave della marina compie il suo dovere nel rispetto della vita e della patria. L’Unità navale progettata per missioni di monitoraggio, sorveglianza, deterrenza, difesa costiera e sicurezza marittima a tutela degli interessi nazionali e a supporto alla comunità internazionale ha svolto diverse missioni sotto  comando NATO e ONU: la prima attività operativa è stata l’esercitazione BASILIC 02 il 24 novembre del 2003 nelle acque prospicienti il porto di Tolone. Dal 28 agosto 2006 al 04 novembre 2006 all’operazione NATO Active Endeavour, in Mediterraneo Orientale. Nell’ambito dell’attività di promozione a favore dell’Industria Nazionale, Nave Bettica ha partecipato alle edizioni 2007 e 2009 dell’IDEX ad Abu Dhabi.

    Dal 16 febbraio 2008 al 01 luglio dello stesso anno la Nave ha operato sotto l’egida ONU all’Operazione IMPARTIAL BEHAVIOUR (UNIFIL MAROPS) nelle acque prospicienti le coste libanesi. Nave Bettica è stata la prima Unità europea a prendere parte alla EU NAVFOR Somalia – operazione ATALANTA fino al 3 aprile 2009 nelle acque dell’Oceano Indiano. Dal 11 giugno 2010 al 09 luglio 2010 ha partecipato all’esercitazione SWORDFISH 2010 in Oceano Atlantico. Dal 2 al 19 novembre 2010 ha partecipato nuovamente all’Operazione NATO Active Endeavour in mar Mediterraneo Orientale. Dopo la crisi e durante la guerra civile in Libia, ha garantito la scorta del convoglio degli aiuti umanitari a Bengasi nell’ambito dell’attività denominata EMERGENZA LIBIA. Prese parte alle celebrazioni per i 150 anni dell’Unità d’Italia tenutesi a Siracusa nel mese di marzo del 2011.Nave Comandante Bettica ha sede ad Augusta è quotidianamente impegnata nelle attività del comando delle forze da pattugliamento per la difesa costiera. Sotto il concetto di difesa costiera si intende vigilanza, pesca, controllo flussi migratori, supporto di protezione civile, inoltre l’Unità è impegnata nella formazione dei giovani comandanti/ufficiali di Stato Maggiore (A.G.P.O., Scuola Comando).

    di  Giovanna Lenti

     

     

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