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    “Sushi all you can eat”

    Dovrebbero chiamarlo “sfida contro la morte dovuta ad overdose di cibo”.
    Ieri sono stato in questo ristorante molto carino.
    Quella dell’ “all you can eat” è un tipo di “cucina” che sta andando sempre più di moda in Italia.
    Ogni volta che mi trovo in uno di questi ristoranti vedo sempre i soliti tipi di persone:

    IL PATRIOTA:
    Quello che sta scoppiando, ha già slacciato tutti i bottoni del pantalone, (che magicamente si tiene ancora su da solo) e pur di non darla vinta ai giapponesi, si riempie di cibo fino al collasso.
    Agguerrito.

    L’INSAZIABILE:
    Quando ormai tutti hanno perso le speranze c’è sempre lui pronto a spazzolarsi ogni cosa… concludendo poi con la frase “dicevano: si mangia fino a sazietà, io avrei ancora spazio per il dolce”.
    Necessario.

    L’ORGANIZZATO:
    Quello che già sa che ordinerà troppo cibo, quindi porta un contenitore per nascondere il cibo nella borsa e gustarselo comodamente a casa.
    Ottimo compagno.

    IL DISORGANIZZATO:
    Ha ordinato tutto il menù, ma alla seconda portata è già sazio.

    Colto dal panico, dovuto al dover pagare tutto ciò che non mangia, inizia a nascondere i roll in qualsiasi posto gli capiti…

    È sempre lui quello che vedi andare 10 volte al bagno.
    Risate assicurate.

    L’INFAME:
    Quello che “Mio dio ho una fame che mangerei un bue intero”.


    Esile come un ramoscello, con la capienza di una borraccia da bicicletta, ordinerà mille portate, mangerà 3 roll, un po’ di sashimi e ti costringerà a finire tutto il resto.
    Da evitare.

    L’INTENDITORE:
    Fino al giorno prima mangiava nelle peggio bettole di Caracas, ma davanti ad una cena giapponese, ti “abbufferà le palle” con qualsiasi commento su tutto quello che mangia, tirerà fuori il suo taccuino, e stilerà una lista con voti per: prezzo, qualità del riso, qualità del pesce, consistenza, elaborazione e l’immancabile bellezza delle cameriere.
    Finirà la cena avendo mangiato tutto ciò che ha criticato.
    Morto che cammina.

    A ME IL SUSHI NON PIACE:
    È la prima volta che lo prova, scettico come ogni italiano medio, si presenta con la maglia “I love pizza”.
    Terminerà la serata prenotando un tavolo per la settimana dopo.
    Temerario.

    CHIUNQUE;
    “Sono troppo pieno per camminare, abbandonatemi qui”.

    (courtesy Daniele Del Torchio)

     

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