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    Hotel Taoro, per la sua ristrutturazione interviene anche il Cabildo

    Il Cabildo di Tenerife ha recentemente annunciato che interverrà con un importo fino a 15 milioni di euro nel progetto di ristrutturazione dell’emblematico Hotel Taoro di Puerto de la Cruz, inaugurato nel lontano 1890 e ora in avanzato stato di degrado e abbandono.

    Le nuove specifiche del piano di ristrutturazione prevedono infatti che un 50% dell’importo necessario alla realizzazione delle opere sia a carico dell’amministrazione e questa iniezione di denaro pubblico rappresenta una delle principali innovazioni contenute nel capitolato degli interventi sull’Hotel Taoro.

    Carlos Alonso, Presidente del Cabildo, durante la presentazione dei dettagli del nuovo concorso pubblico, ha affermato che questo è un progetto chiave per lo sviluppo di Puerto de la Cruz in quanto elemento in grado di accelerare in maniera significativa la riconversione turistica cittadina ora in corso.

    Il Cabildo ha stanziato molte risorse non solo per migliorare e riabilitare le infrastrutture, ma anche per ottenere buoni risultati turistici, come dimostra l’aumento della spesa relativa a ogni turista e dei pernottamenti in generale; l’impegno nella ristrutturazione dell’Hotel Taoro risponde quindi all’esigenza di voler essere parte attiva in un progetto che, dopo 4 bandi di gara andati deserti, ci si auspica possa decollare.

    L’offerta è di indubbia attrattiva, ha sottolineato Bernabé, con condizioni molto favorevoli; la gara, che durerà 2 mesi e mezzo, dovrà concludersi ai primi di aprile con il nome del locatario che dovrà corrispondere, per un periodo di 60 anni, un canone di locazione pari a 485mila euro annui.

    Il locatario sarà comunque esente dal pagamento di questa cifra per compensare il costo dell’investimento fino a un massimo di 29.100.000 euro, investimento che dovrà comunque essere attuato entro 6 anni con possibilità di proroga sui tempi.

    Le opere che verranno realizzate per il 50% grazie all’intervento del Cabildo, riguardano sia la ristrutturazione dell’edificio, che quella dei giardini che lo avvolgono, oltre che la realizzazione di infrastrutture che possano trasformare di nuovo il palazzo in una residenza turistica di lusso.


    Il nuovo stabilimento dovrà infatti avere almeno 5 stelle ed essere dotato di attrezzature che lo rendano flessibile nel suo utilizzo, andando ad abbracciare anche ambiti culturali, sportivi, sociali o ricreativi.

    Beatrice Vitti

     

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