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    La Candelaria, nuove metodiche per il cancro metastatico della prostata

    L’Hospital Universitario Nuestra Señora de Candelaria di Tenerife ha annunciato l’adozione di due nuove tecniche per il trattamento del cancro metastatico della prostata; in collaborazione con il reparto di Radioterapia oncologica, le nuove metodiche si serviranno di radio farmaci per localizzare e trattare il tumore quando si è ormai esteso alle ossa.

    Secondo la Società Spagnola di Oncologia Medica SEOM, in Spagna il cancro alla prostata rappresenta la forma tumorale più diffusa tra gli uomini, seguita dal cancro ai polmoni e al colon retto.

    Quando non viene scoperto in fase precoce, il cancro alla prostata può svilupparsi a diversi stadi di gravità, raggiungendo i linfonodi o le ossa nei casi peggiori, ed è a quel punto che si trasforma in tumore metastatico.

    I servizi di Urologia, Oncologia Medica, Medicina Nucleare e Radioterapia Oncologica dell’Ospedale di La Candelaria, stanno cercando di affrontare in maniera multidisciplinare questa grave condizione, mettendo il paziente al centro di cure altamente specializzate con l’obiettivo di migliorarne la qualità della vita.

    I due nuovi metodi di approccio del cancro alla prostata, realizzati all’interno della Medicina Nucleare dell’ospedale, vengono entrambi eseguiti senza necessità di ricovero del paziente.

    La prima tecnica consiste nell’utilizzo della PET, la tomografia a emissione di positroni, che consente di ottenere immagini multiple di tutto il corpo umano, con elevata qualità e accuratezza diagnostica relativamente all’individuazione di lesioni tumorali e delle loro attività metaboliche.

    Al paziente viene iniettato prima di essere sottoposto a PET, un radio farmaco per via endovenosa, che avrà lo scopo di individuare il punto esatto dello sviluppo del carcinoma.

    La seconda tecnica è invece puramente terapeutica e consiste nella gestione delle metastasi ossee sintomatiche del cancro alla prostata, grazie a un nuovo radio farmaco chiamato Radio 223, emettitore di particelle alfa, approvato dalla Unione Europea e il cui impiego ha dimostrato un aumento della sopravvivenza dei pazienti oltre che una diminuzione degli eventi ossei quali le fratture.


    Una delle principali conseguenze delle metastasi ossee con fratture sono la deformità, il dolore o addirittura il crollo vertebrale.

    Il Radio 223 viene eseguito attraverso sei sessioni di iniezione endovenosa mensile, su base ambulatoriale e quindi senza ricovero del paziente.

    di Giandomenico Mucci

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