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    Un progetto pionieristico di ITC ed Endesa propone di utilizzare le microalghe per catturare la CO2

    I test che verranno effettuati permetteranno di valutare la fattibilità tecnica dell’utilizzo della CO2 proveniente dalla centrale termica per coltivare le microalghe.

    L’Istituto di Tecnologia delle Canarie (ITC) e la società Endesa esploreranno il potenziale delle microalghe per catturare la CO2 dai gas di combustione della centrale termoelettrica situata a San Bartolomé de Tirajana (Gran Canaria) e studieranno questi organismi vegetali marini per un loro utilizzo biotecnologico.
    In un comunicato stampa, il Governo delle Isole Canarie ha annunciato la presentazione di questo progetto di ITC ed Endesa mercoledì scorso.
    La nota spiega che questi organismi acquatici unicellulari hanno bisogno della luce solare come fonte di energia e della CO2 come fonte di carbonio per nutrirsi, generando ossigeno durante il processo metabolico della fotosintesi.
    E ha aggiunto che riuscire a far sì che le microalghe catturino l’anidride carbonica dai gas di combustione del processo industriale significa evitarne l’emissione nell’atmosfera e rendere il processo di coltivazione sostanzialmente più economico, poiché la CO2 in più rappresenterebbe un costo economico e ambientale notevole.
    L’impianto pilota di microalghe situato presso la centrale termica di Endesa dispone di un’unità di laboratorio per il monitoraggio delle colture e l’analisi della composizione biochimica della biomassa e di due serre che ospitano diversi sistemi di coltivazione delle microalghe.
    I test che verranno effettuati permetteranno di valutare la fattibilità tecnica dell’utilizzo della CO2 proveniente dalla centrale termica per la coltivazione delle microalghe.
    Il direttore della Generazione di Endesa a Gran Canaria, Luis Varela, ha spiegato che questo progetto di collaborazione, firmato con l’ITC, l’ULPGC e il governo delle Isole Canarie, è “unico nel suo genere in quanto risposta alla complessità della cattura della CO2”.
    “Endesa è stata lieta di cedere il terreno, i gas dell’impianto e le installazioni.
    Le nostre emissioni di gas sono già filtrate, l’unica cosa che mancava era la cattura dell’anidride carbonica, che è esattamente ciò che faremo partecipando a questo progetto. I nostri piani presenti e futuri includono la decarbonizzazione e questo progetto pionieristico è un’ottima opportunità per farlo”, ha aggiunto.
    Ciro Gutiérrez, viceministro dell’Università e della Ricerca del Governo delle Isole Canarie, ha spiegato in un comunicato stampa che questo progetto “dimostra l’importante ruolo svolto dai centri di conoscenza come leva per la diversificazione verso le economie verdi, aprendo la strada a nuovi settori produttivi, in cui le Isole Canarie hanno vantaggi competitivi per il loro sviluppo”.
    L’installazione di questo impianto di acquacoltura sperimentale fa parte delle azioni portate avanti dall’ITC con il progetto BLUEACT, un’iniziativa finanziata interamente dal Programma Operativo FESR Canarie 2014-2020 attraverso una sovvenzione diretta del Fondo REACT-UE.
    Redazione

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