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    Santa Cruz: alla ricerca dei valori degli anziani

    Foto di Cristiano Collina

    Nello scorso mese fui ospite del giornale “Leggo Tenerife” affrontando il problema, alquanto complesso, del vivere a Santa Cruz quando si è anziani con le problematiche ad esse connesse, adesso vorrei soffermarmi sull’aspetto esistenziale dell’anziano che deve affrontare in un Paese dove i rapporti di relazione sociale sono nuovi, con la ricerca di un collegamento con i “Canari” fatto di pensieri e speranze improntate a valori, desideri, bisogni ed aspettative con stati emotivi ed affettivi per un benessere comune e globale con la scala dei valori al di sopra di ogni bisogno.

    Oggi non ci sono ricette valide che possano cambiare il modo di vivere o di pensare a chi ormai è al tramonto di questo “percorso umano” che affonda nella sensibilità di ciascuno, la bellezza della vita, dove il nutrimento di ciò che è necessario per vivere sereni ci giunge dall’intensità con cui affrontiamo giorno per giorno questo itinerario cercando soprattutto il bene poiché i conflitti ed i contrasti nella vita ci sono comunque e dovunque basta affrontarli e trovare un giusto equilibrio per unire e ricucire gli animi alla ricerca della “pace” con nuovo entusiasmo alla vita ed allo spirito vitale che potrà rallegrare il nostro sentiero e le nostre giornate.

    E’ una piacevole sorpresa, rispetto alla visione qualitativa, che ci restituisce un “senior” non più intrappolato in quello schema tradizionale di incapacità o capacità parziale a metabolizzare in tanti cambiamenti che percorrono il nostro presente, ma sempre più vitale ed in grado soprattutto, rispetto alla fascia di età 65-80, di intercettare i cambiamenti di una logica preattiva, filtrati attraverso le esperienze maturate e la saggezza accumulata, quindi nel rapporto incontro-confronto proprio con i più giovani che tra le tante motivazioni intravedono la possibilità di mettere alla prova se stessi e le competenze acquisite nell’esperienza della propria vita.

    Foto di Cristiano Collina

    Così respirare l’aria pura del mare di San Andres, la magia del rumore bianco dell’acqua che si armonizza al respiro ed al battito del cuore di un anziano, diventando parte integrante della natura negli ultimi “sprazzi di vita” in momenti giusti per ritrovare se stessi e concedersi istanti di tranquillità e riscoprire uno stile di vita più rilassato, più lento, imparando ad ascoltare il proprio corpo immerso nella natura disponendosi a guardare il futuro con serenità.

    Infine, sarà importante per l’anziano una rete di relazioni con persone esterne (parenti, amici, una centrale di ascolto) in grado di scambiare un dialogo, di consigliare i comportamenti più adeguati, da supportare in eventuali momenti di sconforto e di tristezza, lottando se si vuol vincere, usando il muscolo più forte che possediamo: il cuore, riuscendo a capire che il senso vero della nostra esistenza è “il bene che si fa” accogliendo le persone che incontriamo nel nostro cammino con generosità ed accondiscendenza.

    L’insieme di queste riflessioni potranno essere immagazzinate e costituire una porta di “storia vitale della persona” riunite e custodite da questo ineguagliabile mezzo di informazione che è “LeggoTenerife” custode e tutore di un mondo dell’anziano che sopravvive alla disgregazione sociale nel tempo in cui viviamo.

    di Giovanni Argenziano

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