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    Febbraio a Tenerife: tempo di potature e talee

    Febbraio a Tenerife: tempo di potature e taleeIl clima di Tenerife scombina anche il calendario del giardiniere.

    I lavori che in Italia del Nord faremmo a Ottobre e nel centro sud ai primi di Dicembre, a Tenerife scivolano a Febbraio inoltrato.
    Il must del giardino “invernale” – anche nella particolare accezione tinerfegna della parola inverno- sono le potature e le pacciamature.
    Le pacciamature sono sistemi di protezione dal freddo della parte aerea della pianta, onestamente, più utili per difendere le piante dal caldo che dal freddo, almeno nella parte meridionale dell’isola.
    Le potature restano invece indispensabili e, durando assai poco il “vero” freddo a Tenerife sud, chi lì risiede deve darsi da fare e intervenire, ma  A COSA SERVE DAVVERO POTARE, E, SOPRATTUTTO, COME SI FA?
    La potatura serve per progettare lo sviluppo della pianta ma anche e soprattutto, per mantenerla sana e vigorosa.
    Vi sono alcune semplici regole per i giardinieri della domenica, che senza entrare nello specifico delle differenti specie e delle differenti fasi vegetative in cui si può o deve intervenire, sono un semplice sistema per trarre grandi soddisfazioni anche da terrazzi e balconi non faraonici.
    Le regole base di una buona potatura sono: non avvicinarsi troppo alla gemma che si decide di lasciare sulla pianta, diciamo tagliare a un centimetro pieno al di sopra di una gemma.
    Osservare la direzione in cui andrà lo sviluppo del germoglio una volta che si svilupperà e cercare, anche se sommariamente, di andare paralleli alla direzione del suo sviluppo.
    Avere buone forbici, fare che il taglio sia netto, pulito, senza strappi, per prevenire le patologie che tendono a manifestarsi sulle “ferite” del tronco.
    Infine, ogni potatura è nel suo piccolo, un progetto.
    Bisogna osservare la pianta e decidere uno sviluppo coerente: ad alberello? A cespuglio? A stelo unico?
    Presa questa decisione, bisogna tagliare con coraggio e accudire la nostra pianta durante il periodo in cui non sarà magari bellissima, ma si preparerà ad esserlo.
    Vi sono infine piante come il basilico, la salvia, i gerani a cespuglio, le margherite, per citare le più comuni sui nostri terrazzi, che devono essere potate poco e costantemente, ossia, cimate.
    Impedire  la fioritura, o almeno la prolungata fioritura, rinforza la pianta e la porta a generare continuamente nuovi boccioli.
    Piante come il rosmarino, la menta e il timo invece, richiedono una ciclica potatura radicale, bisogna azzerarle almeno una volta all’anno, meglio se due, e dureranno a lungo sviluppando nel contempo un apparato radicale più sano e robusto.
    Infine, riciclare è meglio che ricomprare, anche nei terrazzi e nei giardini.
    Se ripiantate all’ombra della pianta madre i rametti potati lasciando i tre quarti del fusto sotto terra e un quarto esterno, stando attenti a non rovinare la punta che va dentro il terreno, avrete continui ricambi della pianta madre senza arricchire oltre il necessario i vivai dell’isola che negli ultimi dieci anni hanno letteralmente decuplicato i prezzi.
    Bina Bianchini

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