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    DICIAMO ADDIO AL BISTURI PER LA PICCOLA CHIRURGIA

    DICIAMO ADDIO AL BISTURI PER LA PICCOLA CHIRURGIAE’ un nuovo tipo di chirurgia non ablativa. Una chirurgia, quindi, che non prevede l’utilizzo di bisturi; che non taglia e non buca.

    I miei pazienti sanno che amo sperimentare macchinari e tecniche sempre nuove per rendere il mio lavoro interessante e non perdere la passione per ciò che faccio, ormai da 40 anni.

    Recentemente mi sono interessato al Plexer che entrerà a far parte della strumentazione di CLINICA SABER .

    E’ un affascinante strumento che sfruttando la sublimazione dei gas presenti nell’aria genera un piccolo arco elettrico, paragonabile a un piccolo fulmine.

    L’effetto di questa brevissima emissione di calore a una frequenza estremamente elevata provoca, a livello dell’epidermide, la sublimazione del tessuto.

    COSA INTENDIAMO PER SUBLIMAZIONE DEL TESSUTO?

    Il passaggio diretto dallo stato solido allo stato gassoso della sola zona interessata al trattamento evitando al paziente lo stress del taglia e cuci della chirurgia tradizionale.

    IN QUALI CAMPI SI PUO’ APPLICARE IL PLEXER?

    Il suo naturale campo di applicazione comprende fibromi, nevi, angiomi, macchie cutanee, verruche, discheratosi, xantelasmi (depositi di grasso delle palpebre), acne in fase attiva, cicatrici.


    I risultati sono inmediatamente visibili e la guarigione completa richiede pochi giorni.

    Non sono richiesti cerotti e bende in fase di guarigione e nemmeno la profilassi farmacologica indispensabile in un intervento chirurgico di tipo tradizionale.

    E’ unicamente richiesta una pulizia attenta della zona trattata con acqua e sapone, e disinfettata con benzalconio (Citrosil verde) fino alla formazione della crosticina che cade in un tempo che oscilla fra i 7 e i 20 giorni a seconda del tipo di intervento eseguito.

    In seguito, bisogna usare un fondo tinta fluido (BioNike) fino a quando la pelle non assume il suo naturale aspetto, normalmente dopo circa un mese.

    Come ogni novità, anche questo nuovo “giocattolo” contribuirà a rendere più vivo e interessante il mio lavoro confermando l’eterogeneo legame che mi unisce ai miei pazienti.

    Dott. Alessandro Longobardi

     

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