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    Canarie: cresce il salario, ma è il secondo peggiore della Spagna

    A dispetto della sua evoluzione favorevole raggiungendo la cifra più alta della sua storia, il salario medio delle Canarie, con 1.427 euro, si rivela il secondo peggiore della Spagna.

    Lo stipendio medio di 15 trimestri consecutivi è di fatto il più alto di tutta la storia, stando ai dati raccolti da Monitor Adecco de Oportunidades y Satisfacción en el Empleo, dati che rivelano che gradualmente, con una accelerazione nella seconda metà del 2017, nel secondo trimestre del 2018 il salario canario ha goduto di un incremento dell’1,3%, vale a dire 18 euro in più rispetto all’anno precedente.

    Il punteggio delle Canarie è aumentato così del 10% su base annua, collocandosi così a 5,1 punti, il più alto da settembre 2008; questo aumento ha permesso all’Arcipelago di lasciare l’ultima posizione per la penultima, superata di poco da Castilla-La Mancha.

    L’Estremadura, con 1.333 euro di salario mensile e con un lieve aumento inter annuale pari allo 0,9%, è l’unica comunità autonoma spagnola peggiore in quanto a remunerazioni rispetto a quella delle Canarie.

    Una visione positiva dell’evoluzione salariale delle isole è data dal fatto che, mentre l’Arcipelago fa parte del gruppo delle 6 comunità che hanno i maggiori salari della loro storia, esiste un altro gruppo formato da 7 comunità dove il livello remunerativo si situa a un -2% rispetto al livello massimo.

    Quando si sconta l’inflazione dell’evoluzione del salario medio, si ottiene la variazione del suo potere d’acquisto; dopo una caduta nel 2014, 2015 e 2016, i prezzi al consumo hanno iniziato una tendenza moderatamente al rialzo rispetto all’anno precedente, che ha alterato l’evoluzione del potere di acquisto.

    Se nel triennio 2014-2016 gli aumenti sono stati predominanti, dallo scorso anno la maggior parte delle comunità autonome ha visto diminuire il potere d’acquisto del salario che, nel trimestre analizzato, ha interessato 15 regioni.

    Considerando le variazioni accumulate negli ultimi 8 trimestri, periodo considerato da Monitor Adecco per analizzare le variazioni del potere d’acquisto, il salario medio di tutta la Spagna, che a giugno del 2016 aveva guadagnato l’1,4% in potere d’acquisto, attualmente ha perso un 2,3%.


    Vi sono 12 regioni che nel 2017 hanno evidenziato un deterioramento del potere d’acquisto del salario medio e che continuano a subire il fenomeno, tra le quali, le più colpite, la Murcia, con un decremento del 4,7%, la Rioja, con un -4,1%, e l’Andalusia, con una perdita del 3,8%.

    Altre 3 comunità hanno mostrato un aumento del potere d’acquisto nel 2017 e ora una diminuzione, ovvero le Canarie, la Cantabria e la Comunità di Valencia.

    Parlando strettamente non in termini di percentuali ma di euro, nel caso del salario medio nazionale si evidenzia una perdita di 469 euro annuali rispetto a 2 anni fa.

    Confrontando poi il potere d’acquisto del salario medio nel secondo trimestre del 2016 con lo stesso trimestre del 2018, 8 comunità hanno rilevato, tra giugno 2016 e marzo di quest’anno, un calo inferiore ai 500 euro; tra queste vi sono le Canarie, con una perdita di 137 euro annuali.

    Ma le Canarie, oltre alla questione del salario, dimostrano di essere caratterizzate da situazioni di disoccupazione di lunga durata: nel secondo trimestre del 2018 vi sono stati 96.800 disoccupati di lunga durata, pari al 40,3% di tutti i disoccupati.

    Il dato pone l’Arcipelago al terzo posto per numero di disoccupati di lunga durata rispetto a tutta la Spagna.

    Stefano Ferilli

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