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    Età ed appetito, stress e cibo

    Appena nasciamo subito si inizia il “calvario” del cibo, alle mamme viene sempre chiesto se mangiano i loro pupetti.

    Poi si continua con i piccoli fino all’adolescenza, non mangiare dolci che ti si cariano i denti e diventi obeso/a, non mangiare porcherie… mangia verdure che ti fanno bene.

    Insomma il rapporto con il cibo è decisamente complicato!

    Mangiamo spesso anche se non abbiamo fame e magari digiuniamo per dimagrire.

    Dividendo per età l’appetito potremo ipoteticamente suddividerlo in diverse fasi:

    L’infanzia, l’abitudine alimentare dei primi anni di vita è fondamentale per la crescita ma soprattutto per le buone abitudini da adulti.

    Molto importante far assaggiare ai bambini tutti i cibi, per abituare il loro palato a diversi sapori, dall’amaro, al dolce (naturale) dall’aspro all’agrodolce, dal salato all’insipido.

    Poi arriva l’adolescenza, periodo molto delicato, soprattutto per le bambine ma non solo, la crescita sia di statura che ormonale fa aumentare l’appetito, ecco questo è il momento esatto per “istruire” i nostri ragazzini ad una buona, varia e sana alimentazione.


    Crescendo, con lo stile di vita adulto, università, lavoro e magari matrimonio o convivenza e gravidanza, si è più portati (anche gli uomini) ad ingrassare, soprattutto perché si mangia irregolarmente  e spesso di fretta e furia.

    Da qui si inizia la grande guerra delle diete.

    La vita di famiglia e lavorativa provoca stress e provoca soprattutto enormi cambiamenti nelle abitudini alimentari… ci si accontenta di uno snack (terribile) anziché un semplice frutto.

    Dai 45 anni in su ormai si inizia a parlare di “mezza età” (!) e qui i vari cambiamenti ormonali (prima per le donne ma poi anche per gli uomini) creano spesso il patatrac!!!

    Allora mangiamo sano e poco, beviamo bene ma poco, camminiamo ogni giorno un pochino e possibilmente cerchiamo di non fumare.

    Da dopo i 65 anni l’alimentazione adeguata è proprio necessaria.

    Spesso la solitudine dei vedovi/e porta alla scarsa voglia di cucinare e di conseguenza ad una alimentazione scarsa di quegli elementi fondamentali per il corpo e per le ossa.

    L’alimentazione dovrebbe essere la nostra medicina naturale dalla nascita alla vecchiaia.

    Buon appetito a tutti!

    Dott.ssa Lara Faglioni

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