
Con un telaio completamente ricoperto da pannelli solari, l’autonomia della Energy Observer è infatti il risultato di una particolare combinazione energetica che prevede anche la produzione di idrogeno con acqua di mare ed a bassa emissione di carbonio.
Il catamarano, che ha partecipato a diverse competizioni sportive, ha in programma di effettuare il giro del mondo in 6 anni, visitando 50 paesi, toccando 101 porti, tra i quali quello di Tenerife, con l’obiettivo di dimostrare che un mondo più pulito è possibile e che la via da seguire è quella delle energie rinnovabili.
La sua avventura è appena iniziata partendo dal Mediterraneo e al suo varo vicino alla Tour Eiffel era presente il presidente della repubblica francese Emmanuel Macron, accompagnato da diversi ministri.
Il capo della spedizione, Jérome Delafosse, e diversi membri dell’equipaggio hanno recentemente visitato il sud di Tenerife e l’isola di El Hierro, quando hanno raggiunto l’Arcipelago per girare uno degli otto capitoli di una serie di documentari che intendono diffondere su internet e sul canale Planète +, evidenziando la bellezza dei cinque continenti e le proposte tecnologiche che si distinguono per la loro sensibilità ecologica.
Le riprese, effettuate con l’Autorizzazione del Ministero dell’Agricoltura, della Pesca e dell’Ambiente, hanno riguardato in particolare l’habitat marino tra Tenerife e La Gomera e la centrale idroelettrica dell’Isla del Meridiano.
Anfitrione d’eccellenza per l’equipaggio del catamarano a idrogeno, è stato il fotografo e documentarista belga Sergio Hanquet, uno dei massimi esperti mondiali di ambiente marino che vive da oltre 30 anni a Tenerife.

Delafosse ha quindi elogiato le diversità delle specie marine che ha avuto modo di incontrare, tra le quali balene, delfini, marlin, squali martello e tartarughe, avvistate a poco più di 10 minuti dalla costa, quando in altri luoghi è necessario navigare per almeno 20 miglia prima di poter fare un avvistamento.
Questo peculiare fattore, insieme alle condizioni meteorologiche, rendono El Hierro un posto eccezionale.
La spedizione, accompagnata dai subacquei e cameramen Fabrice Schnoller, Fréreic Buyle e Julien Voigt, ha focalizzato l’impresa sulla ricerca di sistemi di comunicazione adottati da balene e delfini.
Tutto il materiale audiovisivo ottenuto, sia nell’Arcipelago che in altri luoghi, e che sarà diffuso in oltre 10.000 scuole di tutto il mondo in collaborazione con l’Unesco, è stato prodotto utilizzando le attrezzature più avanzate che consentono una visione virtuale a 360 gradi.
di DANIELE DAL MASO