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    Santa Cruz offre Cabo Llanos alle grandi catene alberghiere

    Il tratto edificabile di Cabo Llanos sarà messo all’asta nel corso del 2018 ma il sindaco di Santa Cruz José Manuel Bermúdez, durante un’intervista rilasciata a una nota testata locale, ha ammesso di aver offerto il terreno alle principali catene alberghiere del paese, per le quali è in corso di preparazione un documento tecnico della zona e delle sue potenzialità che verrà presentato nella prossima edizione del Fitur, la più importante fiera sul turismo di respiro internazionale.

    Il sindaco, esaltando il buon momento turistico vissuto da Santa Cruz, ha sottolineato che costruire ora un hotel nella cittadina rappresenta di certo un buon investimento, considerando inoltre che le richieste dei tour operator sono in aumento e che vi sono alcuni periodi dell’anno, come il Carnevale o la Semana Santa, in cui non si riesce a trovare un posto letto libero dei 2500 a disposizione, un numero rimasto invariato ormai per troppo tempo.

    La parcella di terreno di Cabo Llanos, dove attualmente si trova la terrazza Isla de Mar, potrebbe essere ideale per ospitare un hotel con più di 20 piani di altezza, due dei quali, come da pianificazione, destinati a uffici.

    Tutti questi e molti altri sono dettagli che verranno ampiamente illustrati nel documento in preparazione da offrire alle catene alberghiere, alcune delle quali, come ammette il sindaco, si sono dimostrate già interessate.

    Il prezzo del terreno di Cabo Llanos è di circa 30 milioni di euro ma, come precisa il tesoriere dell’Ayuntamiento, inizialmente sarà leggermente inferiore, 22 milioni di euro, per invogliare gli investitori e per mantenere una certa prudenza.

    Suddiviso in 15 lotti, il terreno in questione ha una superficie edificabile pari a 25mila metri quadrati e un’area di 6000 da adibire a uso alberghiero.

    Il Consiglio Comunale assicura che l’attuale situazione del Piano Generale non incide in alcun modo sulla prevista asta e che sarà concessa la costruzione di un edificio di altezza non superiore ai 23 piani che potrebbero diventare 24, in caso la Corte decida di annullare il veto imposto dal 1995 sul numero dei piani realizzabili.

    dalla Redazione


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