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    La negoziazione degli aumenti salariali sulle isole

    Nell’Arcipelago delle Canarie i datori di lavoro stanno negoziando gli aumenti salariali direttamente con i loro dipendenti e non con la forza politica, una situazione che non ha mancato di generare forti attriti tra la Federazione Provinciale degli Imprenditori Edili Fepeco e il presidente del Consiglio Carlos Alonso.

    Óscar Izquierdo, presidente di Fepeco, accusa Carlos Alonso di grande imprudenza, riferendosi alle recenti dichiarazioni del presidente del Consiglio di Tenerife, nelle quali egli ha affermato che sull’isola devono esserci stipendi migliori e di maggior qualità, lasciando intendere un intervento politico sulle condizioni salariali del settore privato, nello specifico in ciò che riguarda la contrattazione collettiva.

    Izqiuerdo ha ricordato al presidente che gli uomini d’affari non devono in nessun caso negoziare aumenti salariali con i politici, bensì con i propri dipendenti, poiché la contrattazione collettiva rappresenta un diritto fondamentale del dialogo sociale, necessario per mantenere dei buoni rapporti di lavoro.

    Secondo il presidente di Fepeco, nel caso specifico del settore edile, si è di fronte a 25 anni di buoni rapporti, costruiti su accordi salariali e sociali che hanno permesso la firma dell’accordo generale del settore a livello statale; esempio brillante di questo excursus è quello di Santa Cruz de Tenerife, dove per la sesta volta è stato sottoscritto un accordo provinciale in completa autonomia e che sarà valido fino a tutto il 2021.

    Alla luce di quanto esposto, Izquierdo ha dichiarato fermamente che non è conveniente e neppure intelligente per i rappresentanti politici cercare di interferire in questioni che riguardano la stretta contrattazione collettiva e per la quale gli addetti ai lavori hanno ampie competenze, lunga esperienza e solvibilità.

    Ciò che sarebbe in realtà auspicabile, sottolinea, è che i politici comincino a dedicare le energie alla risoluzione dei tanti e gravi problemi dei cittadini di Tenerife, uno per tutti l’imbarazzante e inaccettabile boom del traffico che sta provocando esasperanti code sulle maggiori strade e danni economici non indifferenti.

    In poche parole Izquierdo riporta all’attenzione di Alonso la problematica, precisando che il Consiglio non deve perdere tempo in questioni per le quali non possiede alcuna specifica competenza, come quella della negoziazione dei salari.

    Ci sono condizioni per migliorare l’occupazione e i salari, prosegue Izquierdo, dal momento che l’economia è in positivo, ma queste devono essere obiettivo degli imprenditori che negoziano direttamente con i loro lavoratori.


    Nel settore edile dal 2015 al 2018 è stato possibile creare posti di lavoro stabili e di qualità, passando da 16.794 a 23.052 lavoratori.

    Il compito delle forze politiche, conclude, è di far sì che le amministrazioni pubbliche funzionino correttamente e agilmente, concentrandosi su questioni urgenti che riguardano i cittadini, ovvero tutto il contrario di quello che sta accadendo a Tenerife dove il traffico merci è bloccato a causa dell’inefficienza amministrativa: la produttività, del resto, dipende anche dalle strade e dalla loro gestione.

    Carlo Zappata

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