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    El entierro de la Sardina: Tutto ebbe origine in un barbacoa

    sardinaLa fine del Carnevale, ovunque, ha qualcosa a che fare con un falò e un fantoccio che vola via in cenere per chiudere le danze fino all’anno dopo.

    La figura più frequentemente bruciata, nei panni del Re del Carnevale, è un diavolo.
    Il motivo, tutto sommato facile da intuire, è che durante il carnevale ogni demone, ogni licenza, ogni desiderio inconfessabile e ogni stravaganza, può finalmente emergere.
    La Chiesa guarda altrove, i Re ballano con i giullari, i politici dondolano sui carri vestiti da pagliacci, sotto le maschere ognuno è invitato a tagliare il filo all’aquilone della follia nascosta.
    L’ultimo giorno del happening infernale, simbolicamente, si rimandano i diavoli lì da dove sono usciti, nel fuoco.
    In Italia tutto finisce a tarallucci e vino e in Spagna tutte le strade portano a un barbacoa.
    I canari sono un ibrido veramente stretto fra Africa, Sud America, Spagna e i diavoli delle loro tre anime guizzano fra i tamburi suonati in gonnellino leopardato, le regine della festa con pavoni fra i capelli, tanga e tacchi 25, e l’indole callejera degli spagnoli che sanno sempre cosa fare di una festa e una graticola.
    Perché una sardina?
    Nel 1851 in Murcia un gruppo di studenti universitari improvvisò un rito fúnebre per le vie del piccolo paese in cui viveva portando sulle spalle le graticole di sardine bardate a lutto a mo’ di feretri, mentre le posate tintinnavano appese al collo offrendo una insolita quanto simpatica occasione di ballo, ignari di iniziare una tradizione che si avvia a chiudere due secoli di anniversari di una boutade fra compagni di scuola.
    Giunti al mare, accesero un falò in onore del mercoledì delle ceneri e non mancarono di onorare la cena.
    In Murcia è un evento irrinunciabile che chiude le consuete sfilate di carri e chiude l’inverno per aprire la primavera e si celebra il primo sabato dopo la fine del carnevale.
    E’ un evento turistico particolarmente curato dalle autorità e molto seguito in generale dagli spagnoli che,  secondo le zone, interpretano questo rito particolare in modi diversi, non ultimo, come rito sessuale che segna l’inizio  dell’astinenza sessuale della quaresima per via del banale parallelo fra la struttura del pesce e i genitali maschili.
    In tutta Spagna e in Canarias immancabilmente, denuncia la scarsa intenzione del Popolo più “festero” d’Europa di non rifarlo più e non promettere nulla che non vogliono mantenere,
    Come il sabato prima e quello dopo “hechan un pescadito al barbacoa” approfittando per sfilare a lutto, tomar el pelo a la muerte, hacer un numerito y madrugar sin miedo… todos juntos claramente.
    Claudia Maria Sini

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