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    Gli affitti esorbitanti nel sud di Tenerife costringono alcuni lavoratori a dormire in roulotte, furgoni e baracche

    Foto di Cristiano Collina

    I lavoratori del settore sono costretti a dormire in roulotte, furgoni e alloggi al di sotto degli standard; i datori di lavoro e i sindacati chiedono “soluzioni urgenti” per evitare un “collasso turistico”.

    Il prezzo degli affitti è ancora alle stelle e nel sud di Tenerife sta assumendo i toni di una “emergenza sociale”, come hanno descritto le fonti consultate.

    Una realtà che si riflette in immagini che testimoniano l’impoverimento dei lavoratori, costretti in alcuni casi a dormire in auto, roulotte e furgoni, a cercare riparo in piccoli villaggi di abitazioni autocostruite al di sotto degli standard o, nel migliore dei casi, a vivere in zone lontane dai luoghi di lavoro, con la conseguente dipendenza dai trasporti e dagli ingorghi.

    Sia gli imprenditori alberghieri che il sindacato maggioritario dell’industria alberghiera chiedono “soluzioni urgenti” per evitare un “collasso turistico”, secondo le parole di Manuel Fitas, segretario generale dei Sindacalistas de Base, mentre l’associazione dei datori di lavoro del settore avverte che alcune strutture hanno dovuto chiudere piani e unità perché non hanno abbastanza personale per garantire i servizi.

    Entrambe le parti hanno recentemente espresso alla Federazione dei Comuni delle Canarie (Fecam) la loro “grande preoccupazione” per la mancanza di prezzi “ragionevoli” sul mercato immobiliare nelle zone “più o meno vicine” ai centri turistici.

    Nel caso del Sud, la domanda maggiore si concentra a Granadilla de Abona, Arona, Adeje, Guía de Isora e San Miguel de Abona, secondo gli esperti immobiliari.

    Si tratta di comuni “molto attraenti” per i grandi investitori, molti dei quali stranieri, che puntano sugli affitti turistici.

    I professionisti del settore immobiliare non vedono segnali positivi in termini di prezzi in un futuro relativamente prossimo: “Non c’è alcun segnale che indichi che gli affitti scenderanno mentre la domanda continua a superare di gran lunga l’offerta”.

    Attualmente, nell’arcipelago sono registrate circa 200.000 case per le vacanze, rispetto ai 325.000 posti turistici regolamentati in alberghi e appartamenti sulle isole.


    Anche se non è l’unico fattore che ha messo a dura prova il mercato degli affitti a lungo termine e i prezzi, Ashotel sottolinea che la mancanza di norme urbanistiche che determinino dove gli alloggi turistici possono essere sfruttati e dove no, ha causato un aumento “esponenziale” del numero di case sfitte.

    Il progetto di legge entrerà nel Parlamento delle Isole Canarie alla fine di gennaio per iniziare il suo iter parlamentare.

    Al di là degli affitti per le vacanze, non bisogna dimenticare che le Isole Canarie sono in prima linea tra le comunità autonome con la più alta richiesta di alloggi sociali.

    Una realtà che i professionisti del settore immobiliare imputano alla costruzione “praticamente nulla” di alloggi sociali “negli ultimi 20 anni”.

    Considerano “normale” che lo scoppio della bolla immobiliare nel 2008 abbia frenato l’edilizia privata, ma sostengono che l’edilizia pubblica non avrebbe dovuto seguire lo stesso percorso.

    I costruttori di Tenerife descrivono la mancanza di alloggi nel sud come “allarmante” e parlano di “emergenza sociale”, motivo per cui chiedono al governo delle Canarie “da anni” una politica “chiara e operativa”, ma anche una maggiore agilità da parte dei consigli locali quando si tratta di concedere permessi di costruzione.

    Questa lentezza burocratica, che inizia con le procedure per il trasferimento dei terreni dai comuni all’esecutivo regionale, ha portato i datori di lavoro del settore alberghiero a proporre soluzioni “rapide e fattibili”, tra cui quella che i comuni con terreni residenziali già consolidati e dal 10% dell’utilizzo di piani parziali facilitino la costruzione di progetti abitativi da parte di imprenditori disposti ad affittare queste case o appartamenti ai lavoratori a prezzi ragionevoli.

    I Sindicalistas de Base ritengono che, se ci sono imprenditori disposti a costruire alloggi, terreni urbani disponibili e lavoratori con un’occupazione stabile che consentano loro di permettersi un affitto “accessibile e conveniente”, è necessaria la “volontà delle amministrazioni”.

    Il principale sindacato del settore alberghiero e della ristorazione avverte che la “tempesta perfetta” del problema degli affitti sta causando non solo la rinuncia di molti lavoratori a trovare un impiego nel settore, ma anche un notevole aumento dei casi di assenteismo dovuti a “sovraccarico fisico e mentale”, soprattutto nel gruppo delle governanti.

    Franco Leonardi

     

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