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    Turismo avvisato!!

    Foto di Cristiano Collina

    Le conseguenze potrebbero essere notevoli.

    Alcuni parlano di dramma economico e sociale.

    Il settore turistico deve essere preparato al fatto che non si può tornare indietro.

    Dal 1° gennaio, infatti, i cittadini residenti nelle Isole Canarie dovranno pagare di più per volare verso qualsiasi destinazione dell’Unione Europea (ad eccezione dei collegamenti nazionali).

    E la cosa ancora più preoccupante è che i prezzi dei biglietti aumenteranno in modo significativo anche per i voli dall’Europa verso l’arcipelago, con il conseguente impatto sull’attività turistica.

    L’eccezionalità delle Isole Canarie è finita.

    Spieghiamo nel dettaglio: dal primo giorno del 2024, le Isole Canarie (così come altre regioni ultraperiferiche, come le Azzorre e Madeira) non saranno più escluse dal sistema di scambio delle quote di emissione (ETS).

    L’eccezionalità delle Canarie, come viene colloquialmente chiamata la loro esclusione, sarà mantenuta (fino al 2027) solo per i voli tra le isole e per i voli verso il resto della Spagna.

    Il turismo è quindi a rischio.


    La rivista digitale preferente.com ha pubblicato una serie di articoli pessimistici sull’argomento.

    Secondo alcuni esperti consultati, questa modifica del sistema che regola il costo dei voli è un vero e proprio fallimento da parte del governo spagnolo, poiché comporterà, in pratica, un aumento medio del costo dei biglietti aerei tra i venti e i trenta euro a tratta.

    Secondo un rapporto di Deloitte, l’impatto dell’applicazione dell’ETS nelle Isole Canarie comporterà la perdita di un milione di turisti internazionali ogni anno.

    In termini di occupazione, si prevede la perdita di circa 42.000 posti di lavoro entro il 2030.

    Tuttavia, ci sono opinioni non così pessimistiche.

    Il fatto che sia stato raggiunto un accordo per modificare il regime normativo evidenzia che i governi stanno prendendo precauzioni in quanto consapevoli delle implicazioni per il cambiamento climatico e degli effetti inquinanti che stanno già galoppando al ritmo delle emissioni di anidride carbonica, o meglio di biossido di carbonio, l’agente estinguente gassoso più utilizzato per le sue buone caratteristiche e proprietà.

    Anche se il dado è già tratto – il presidente dell’Associazione delle Compagnie Aeree (ALA), Javier Gándara, ha dichiarato che gli operatori europei applicheranno questa nuova disposizione nel calendario già programmato – bisognerà aspettare per vedere fino a che punto si spingerà l’azione del governo delle Canarie in questo senso.

    Quel che è certo è che esiste il rischio di una perdita di competitività del turismo, di cui potrebbero beneficiare destinazioni come il Marocco e la Tunisia, un fatto di cui bisogna tenere conto, soprattutto per contrastarlo.

    Le regioni ultraperiferiche ritengono che le misure siano ingiuste e molto dannose.

    Potrebbe essere necessario intensificare la promozione.

    Ora le istituzioni e il settore stesso delle Canarie dovranno muoversi.

    Meno pianti e più impegno, più riflessione sul futuro e sul progresso sociale.

    Il mondo sta cambiando: dobbiamo essere consapevoli e coerenti, soprattutto quando il turismo sta diventando un settore produttivo vitale.

    Alberto Moroni

     

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