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    Puertos: non è sua competenza aumentare i noli dall’Asia

    L’Autorità Portuale di Santa Cruz de Tenerife risponde al CEOE, che ha criticato la gestione lenta dell’agenzia portuale e ha avvertito che ci possono essere “carenze” nelle isole.

    L’Autorità Portuale di Santa Cruz de Tenerife ha detto ieri che “sfugge alla sua competenza” l’aumento delle merci provenienti dall’Asia, e ha osservato che nel 2020 il funzionamento della catena di approvvigionamento internazionale e il normale funzionamento del traffico marittimo è stato colpito dalla pandemia non solo nelle isole Canarie, ma in tutto il mondo, un effetto che ha portato alla riduzione delle navi in funzione e delle linee di navigazione, oltre a un deficit di container vuoti”.

    L’agenzia portuale ha fatto riferimento a questa interpellanza in una dichiarazione, perché il CEOE di Santa Cruz de Tenerife ha espresso la sua preoccupazione per la situazione che si sta generando con l’importazione di merci dall’Asia, a causa dei problemi derivanti dall’aumento delle tariffe di trasporto, mancanza di connessioni e ritardi.

    Allo stesso modo, ha aggiunto che ci sono diverse amministrazioni che in relazione all’ispezione e al movimento delle merci forniscono i loro servizi nel porto di Santa Cruz de Tenerife con il corrispondente personale tecnico, con diversa dipendenza funzionale e organica, e ha aggiunto che l’Autorità Portuale non ha la competenza per svolgere questi compiti.

    Tuttavia, l’ente di Tenerife, consapevole del suo ruolo di coordinamento, si preoccupa che la prestazione dei servizi nelle sue strutture sia corretta e si realizzi nei tempi e nelle forme dovute, sia da parte delle suddette amministrazioni sia da parte delle imprese stesse.

    Come esempio, il Centro d’ispezione del porto di Tenerife, che unifica l’elaborazione di servizi come la salute, vegetale e animale, la dogana e l’ispezione e il controllo delle merci, ha effettuato un totale di 6.127 ispezioni nel 2020, spendendo una media di un’ora e mezza per completare l’intera procedura.

    A livello statale, e secondo il Quadro Strategico del Sistema Portuale in fase di sviluppo, l’obiettivo da raggiungere nel 2025 è quello di utilizzare un massimo di 48 ore nell’ispezione di merci non deperibili o merci generali, e sei ore per le merci deperibili, in modo che senza dubbio il servizio in questo senso nel porto della capitale sia uno dei più veloci del paese.

    Marco Bortolan


     

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