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    L’albero di Cassandra

    Questo mese l’arca del mistero approda nella pittoresca isola di Gran Canaria per portare alla luce una antica leggenda che viene ricordata dagli abitanti delle zone limitrofe dell’area denominata come “Las Niñas” nel comune di Tejeda.

    I visitatori di questo splendido luogo caratterizzato per una diga costruita negli anni ’60 del secolo scorso, possono ammirare un maestoso pino canario con circa 20 metri di altezza e un perimetro di 5 metri, ed una età intorno ai 360 anni che potrebbe classificarlo come l’albero più antico dell’arcipelago.

    In pochi però conoscono l’oscuro segreto che circonda questa pianta la cui storia si intreccia con la vita di una giovane e bellissima strega di nome Cassandra, il cui destino fu segnato da oscuri patti e conseguenze mortali.

    Secondo le diverse versioni della leggenda, la giovane era perdutamente innamorata di Ivan, un ragazzo della sua stessa età.

    Nonostante il loro amore fosse appassionato, la loro relazione fu oggetto di disapprovazione ed invidia nella loro comunità.

    Nonostante i ripetuti tentativi delle famiglie per interrompere la relazione, i due si sposano e dall’unione nascono due gemelle, situazione tipica delle leggende relazionate con la discendenza delle streghe.

    A questo punto la narrazione prende due cammini differenti, da un lato si dice che la ragazza dopo il parto vede come la sua bellezza inizia a scemare e per poter mantenersi giovane in eterno decide di fare un patto con il diavolo e in cambio di poter ricevere il dono tanto anelato sacrifica le figlie in un rituale.


    Nella seconda versione la giovane in presa di una depressione post parto si ossessiona con la bellezza e invoca il diavolo per fare lo stesso patto anteriore, ma durante il rituale Ivan torna e frusta il sacrificio.

    Successivamente il marito preso dallo sconcerto per i fatti, incatena la moglie intorno al pino e chiama i vicini e le famiglie per informare di ciò che stava accadendo.

    Dopo una riunione davanti all’albero i partecipanti decidono di bruciarla viva per liberarla dalla possessione demoniaca e salvare la sua anima.

    Il rogo viene celebrato ai piedi della pianta ma questa non viene danneggiata dalle fiamme mentre il corpo incatenato brucia completamente.

    Da quel momento iniziano a moltiplicarsi le testimonianze dove le persone che si trovano nei pressi del pino sentono rumori di catene e sussurri di una voce femminile trasportata dal vento.

    Inoltre va sottolineato che nel 2007 quando un devastante incendio nella zona distrusse moltissimi alberi centenari, l’albero di Cassandra è sopravvissuto diventando un emblema locale.

    Per questo motivo gli enti di protezione forestale attualmente raccomandano di evitare di calpestarne le radici, di curare le ferite che ha riportato nell’incendio e di proteggerlo dai futuri.

    Questa leggenda sembra voler ricordare la fragilità dell’amore e le conseguenze dei patteggiamenti oscuri, come un monito sugli effetti delle nostre azioni che possono durare nella storia.

    Loris Scroffernecher

     

     

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