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    Oltre 700.000 euro di investimenti per la conservazione del cedro delle Canarie sul Monte Teide

    cedro teideGli scienziati hanno datato esemplari di cedri delle Canarie che hanno più di 1.400 anni.

    Il Cabildo di Tenerife sta investendo 757.180 euro in un servizio di conservazione e miglioramento dei boschi di cedro delle Canarie (Juniperus cedrus) nel Parco Nazionale del Teide.
    Questo investimento sarà effettuato su base pluriennale e terminerà nel 2026.
    Il presidente del Cabildo, Pedro Martín, ha sottolineato il lavoro di ricerca che si sta svolgendo nel Parco Nazionale del Teide, “dove si lavora intensamente su tutti gli aspetti della conservazione delle proprie specie, così come sul controllo di quelle che non lo sono”, e ha ricordato che “nel caso dei cedri delle Canarie, si sta compiendo un importante sforzo scientifico in cui sono coinvolti ricercatori di diverse università, e tra i loro studi e progressi c’è la datazione di esemplari che hanno più di 1.400 anni”.
    Il presidente ha anche sottolineato che “il Parco Nazionale del Teide è un importante laboratorio per lo studio della biodiversità.
    teide conifereOgni pianta, ogni essere vivente che si trova all’interno dei suoi confini è un campione scientifico che ci permette di scoprire aspetti molto importanti delle specie e della loro evoluzione, per questo è fondamentale continuare a finanziare progetti che aiutino a mantenere questa biodiversità”.
    Il cedro delle Canarie è una specie originaria delle Isole Canarie e di Madeira, e studi recenti hanno dimostrato la longevità di alcuni esemplari ritrovati nel Parco Nazionale del Teide”, ha dichiarato l’assessore alla Gestione dell’Ambiente Naturale e alla Sicurezza del Cabildo “e che in passato erano presenti sotto forma di boschi nelle cosiddette Cañadas”.
    “In questo senso, il Cabildo rafforza e appoggia i progetti avviati dalla direzione del Parco Nazionale, consapevole dell’importanza del loro sviluppo per aumentare e rafforzare la biodiversità di quest’area protetta”, ha concluso il consigliere.
    Il lavoro incluso in questo progetto comprende la raccolta di semi da esemplari esistenti nel Parco, l’ottenimento di nuovi esemplari in un vivaio, la loro messa a dimora nell’ambiente naturale, il monitoraggio e il controllo.
    I cedri del Parco sono stati in grado di superare cinque eruzioni vulcaniche negli ultimi 500 anni, continue cadute di massi, e nonostante ciò sono riusciti a svilupparsi in un clima arido e freddo, con un suolo quasi inesistente.
    Attualmente, la direzione del Parco Nazionale sta lavorando intensamente su misure di conservazione e protezione con l’obiettivo di ricolonizzare le pianure da cui sono stati espulsi.
    Franco Leonardi

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