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    Eureka! Ho un’idea: Un frigo senza corrente

    Sappiamo che nelle isole la temperatura è quasi sempre elevata per tutto l’anno.

    Due anni fa spiegavamo, nella rubrica Eureka di agosto, come costruire un frigo che non consuma energia, ora lo riproponiamo in vista dei continui aumenti delle bollette.

    L’idea di due anni fa si limitava al rinfrescamento di una bottiglia, ma si può pensare di creare un contenitore più grande che contenga anche altri alimenti. 

    Parliamo del frigorifero in terracotta conosciuto anche con il nome di frigorifero del deserto o canari frigo.

    È un dispositivo di raffreddamento, vecchio di migliaia di anni, che sfrutta l’evaporazione e non ha bisogno di elettricità per funzionare.

    Due vasi, uno dentro l’altro; si riempie di sabbia nell’intercapedine, e si versa nella sabbia dell’acqua.

    Per effetto dello scambio termico produce il raffreddamento nel vaso interno.

    Vi sono tracce di questi “frigo portatili” già in Egitto nel 2.500 a.C o nella valle dell’Indo nel 3.000 a.C.


    In Spagna esiste una cosa simile: il botijo, che è un contenitore di terracotta usato per trasportare e raffreddare l’acqua, in uso da centinaia di anni.

    Ma se cercate nella rete, troverete decine di sistemi di raffreddamento senza usare corrente elettrica.

    Ad esempio il Bio Cooler*: un mobile sulla cui parte superiore sono state inserite delle piccole piante che, tramite l’irradiazione solare, favoriscono l’evaporazione dell’acqua utile a far funzionare il frigo.
    Oppure il sistema
    Freeijis, dall’italiana Caterina Falleni, un frigo per conservare gli alimenti, o ancora lo Zeer, sostanzialmente il sistema spiegato all’inizio dell’articolo**.

    Poi vi sono altre decine di sistemi più “tecnologici” come quello studiato dall’ingegnere Xiaobo Yin: un film plastico, spesso come una pellicola di alluminio da cucina, che contiene miliardi di sfere di vetro che raffredda qualsiasi cosa esposta al sole, oppure una vernice bianca che serve per rinfrescare gli appartamenti.

    Tutto questo discorso per suggerire, vista la crisi energetica, di cercare nella rete i sistemi alternativi per non dipendere dai detentori dell’energia.

    *Il progetto è stato realizzato da Leo Burnett Colombia e l’International Centre di fisica di Bogotá

    ** Immagini da https://www.acea.it/guide/frigo-senza-corrente

    Andrea Maino

    NB.: le idee proposte in “IDEA!” sono stimoli e non ne garantiamo un risultato metapositivo sia tecnico che di mercato che di marketing. Esse tendono solo a incoraggiare e a ispirare la ricerca per un’opportunità personale dei lettori.

     

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