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    Che sta succedendo con il padel?

    Quanti vostri amici ultimamente stanno disertando incontri o serate che prima erano abituali tra di voi per una partita di padel?
    Improvvisamente scopriamo tra di noi che i nostri amici sono sportivi armati di una racchetta piccola, colorata e venduta a prezzi altissimi, ma accettabili.
    Improvvisamente hanno i fine settimana impegnati e il  preserale o le ore subito dopo il lavoro impegnato a giocare in un club di padel.
    A Tenerife stanno aumentando le richieste e le conversioni di campi da tennis a padel, di campi di calcetto a padel. Pareti di vetro, tanta velocità, colpi ad effetto, stoccate imprendibili e tanto divertimento.
    Non si spiega come ultimamente e in soli pochi anni, un gran numero di persone è rimasto stregato dal padel.
    Ex tennisti, amici o accompagnatori finiscono tutti nel campo chiuso dei quattro giocatori di padel.
    Si organizzano tornei, “un americano” lo chiamano così, o tornei interclub di distinta categoria o i tornei più seri delle federazioni.
    Il padel ha stregato proprio tutti.
    A Tenerife abbiamo un aumento esponenziale di club e affiliati.
    All’aperto o indoor, le piste sono sempre tutte occupate a tutte le ore di tutti i giorni della settimana.
    La superficie dei campi è prevalentemente sintetica, solitamente di colore verde o azzurro, con una sabbia sotto che permette il movimento sulla superficie.
    L’unica accortezza è quella di calzare scarpe antiscivolo.
    La racchetta è quella regolamentare lunga 45,5, larga 26 cm e spessa 38, perforata con un numero di buchi indefinito da 9 a 13 mm di diametro.
    Con la classica forma a diamante per avere più potenza, a lacrima per la combinazione di controllo e potenza e a forma rotonda per un maggior controllo.
    I costi oscillano da 4 a 6 euro a persona, il giocatore di padel è anche un consumatore per cui lascia al club non meno di 10 euro tra giocata e bibita.
    Giocando anche 5 volte a settimana la spesa mensile complessiva lo rende uno sport d’elite.
    Ma d’elite non è.
    Il padel coinvolge tutti.
    Si gioca indifferentemente donne o uomini di qualunque età, misto o a maggioranza uomo o a maggioranza donne poco importa.
    Purché si giochi la partita a padel.
    Nato nel 1969 in Messico, il padel prende le regole del tennis e contempla le pareti laterali e di fondo come terreno di gioco.
    È un gioco di coppia mista o no che dal 2018 sta aumentando notevolmente in numero di affiliati.
    In ogni città esiste ormai una pista o un club di padel, destinato ad aumentare.
    In Spagna, a Malaga iniziò proprio per il circolo di influenza dell’inventore messicano Enrique Corcuera.
    Il mondo imprenditoriale spagnolo inizia così a differenziarsi giocando a padel negli anni settanta, uno sport che comunque rimane legato al Sudamerica, è solo negli anni del 2000 che riceve un notevole impulso dovuto al maggior numero di sportivi con risultati nelle competizioni internazionali.
    Il padel si espande, è lo sport che statisticamente è in maggior crescita esponenziale.
    È praticato in 75 paesi del mondo, ha 35 federazioni nazionali, è presente in tutti e 5 i continenti ed è incluso nel circuito mondiale con il suo campionato del mondo.
    In tutta l’isola di Tenerife sono attivi tantissimi club di padel in strutture esterne o al chiuso con scuole di padel, nei club stessi danno lezioni e corsi di padel.
    È attiva una federazione Canaria di padel, con sede a Gran Canaria ma solo nella provincia di Santa Cruz di Tenerife sono presenti 27 club, e numerosi quelli dislocati nel sud dell’isola intorno ad Adeje.
    Il club più antico, risiede proprio al sud di Tenerife e conta anche con pista per il singolo.
    I gestori di club e allenatori vedono aumentare sempre di più le prenotazioni delle piste di padel.
    Chi gestisce ambo le piste, in club sportivo, tra tennis e padel vive quotidianamente la difficoltà di accontentare la richiesta dei giocatori di padel.
    Le piste non sono sufficienti ad accontentare la domanda.
    Paradossalmente è più facile riunire quattro persone per giocare a padel che non due sole per giocare a tennis.
    I giocatori lo spiegano con il fatto che la complicità con il compagno di gioco rende più sicuro tranquillo e divertente l’ora di gioco.
    L’esercizio fisico che mette a dura prova le articolazioni, si sopporta di più in compagnia e con un alto livello agonistico, perché l’impegno messo in campo, qualunque sia il livello, è quello da competizione.
    Non si risparmia nessuno giocando a padel.
    Forse anche per questo sta diventando la fortuna di fisioterapisti alle prese con dolori muscolari dei giocatori di padel.
    Giovanna Lenti

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