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    La ‘Mataculebra’ comincia ad essere messa in scena nelle scuole della città

    Sono 25 anni che il Dipartimento della Cultura ha salvato uno degli elementi più unici del patrimonio culturale e del carnevale di Puerto de la Cruz.

    L’Assessorato alla Cultura del Comune di Puerto de la Cruz ha iniziato a mettere in scena i laboratori del progetto educativo Mataculebra nelle scuole, rivolto agli alunni della scuola primaria.

    I laboratori sono stati progettati per diffondere, incoraggiare e promuovere una manifestazione culturale che è arrivata nelle isole Canarie alla fine del XIX secolo per mano di emigranti di ritorno da Cuba.

    Questo 2022 le scuole che partecipano alla formazione e messa in scena del rito sono Tomás de Iriarte, César Manrique e San Antonio, che ha iniziato con la sua rappresentazione nel cortile della scuola e continuerà per tutta la settimana nei locali della scuola.

    Da quando questa tradizione è stata ripresa dal Dipartimento della Cultura nel 1997, gli scolari delle scuole pubbliche di Puerto de la Cruz la mettono in scena nelle strade più emblematiche della città ogni lunedì di Carnevale.

    Per il secondo anno consecutivo, e a causa della crisi sanitaria, gli spettacoli quest’anno sono stati messi in scena dal 23 al 25 febbraio in ogni scuola, sotto i protocolli e le misure di sicurezza stabilite dalle autorità.

    In questi laboratori, gli alunni approfondiscono temi come l’emigrazione, l’origine e il significato dei protagonisti della messa in scena, così come gli aspetti storici del folklore e del carnevale.

    Nel caso di Puerto de la Cruz, fu introdotto da un cubano di ritorno chiamato Manuel Díaz, popolarmente conosciuto come Manuel Catalina. 


    Conosciuto come Matar la culebra o Mataculebra, questo rito è considerato uno dei generi più curiosi e interessanti del folklore musicale delle Isole Canarie.

    Si tratta di uno spettacolo che combina musica, danza e rappresentazione scenica e fa parte del cosiddetto folklore dell’emigrazione.

    La morte del serpente stabilisce una relazione metaforica per esprimere la vittoria sul male, che minacciava la vita della comunità nei villaggi africani, e la rappresentazione simbolica dello sfruttamento dei neri nel sistema schiavista a Cuba.

    Bibi Zanin

     

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