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    Contribuire alla Seguridad Social senza lavorare: quando e perché farlo

    La perdita del lavoro è una preoccupazione per qualsiasi lavoratore a causa dell’impatto che tale circostanza determina sulla pensione di vecchiaia, soprattutto se si verifica negli ultimi anni dell’attività lavorativa, poiché la possibilità di accedervi richiede un periodo contributivo minimo di 15 anni, dei quali almeno 2 anni devono essere nei 15 anni immediatamente precedenti al ​​pensionamento.

    Per intenderci: se un disoccupato di 63 anni con 13 anni di contributi, senza diritto all’indennità di disoccupazione (tale prestazione infatti copre anche la quota contributiva per il pensionamento) e senza la concreta possibilità di trovare un impiego prima del raggiungimento dell’età pensionabile,  65 anni attualmente e 67 nel 2027, potrebbe essere interessato a versare i due 2 anni di contributi residui in altro modo.

    Poiché in linea generale non è possibile versare i contributi senza svolgere un’attività reale, che sia per conto proprio o per conto altrui, per continuare a contribuire volontariamente alla previdenza sociale è necessario firmare un’apposita convenzione con la Seguridad Social.

    Esistono vari tipi di convenzioni.

    In linea generale per iscriversi è necessario dimostrare di aver contribuito almeno 1.080 giorni nei 12 anni precedenti il ​​ritiro dal regime di previdenza sociale in questione, nonché presentare la domanda entro un anno dalla cessazione del versamento dei contributi o da altra circostanza determinante la richiesta della convenzione.

    Come sollecitare l’accordo?

    Per richiederlo è necessario presentare la richiesta del modulo TA-0040 presso la  Dirección provincial de la Tesoreria General della Seguridad Social o il relativo distaccamento competente per la zona nella quale è domiciliato l’interessato.

    Se si è in possesso di un certificato digitale si può inviare elettronicamente il modulo di richiesta e la relativa documentazione attraverso la pagina web della Seguridad Social.


    Qual è il costo dell’accordo?

    Una volta firmato l’accordo l’interessato pagherà in funzione della base contributiva prescelta.

    Si può scegliere tra la base massima del gruppo di contribuzione corrispondente alla categoria professionale nella quale si è iscritti (purché si abbia contribuito per almeno 24 mesi negli ultimi 5 anni) o la media delle basi contributive utilizzate negli ultimi 12 mesi o la base contributiva minima corrente o una base contributiva compresa tra le precedenti.

    Sulla base prescelta verrà applicata un’aliquota di contribuzione del 28,3% (tipo único de cotización vigente en el Régimen General)  ed al risultato si applicherà un coefficiente dello 0,94.

    Per fare un esempio, scegliendo una base contributiva di 1.000 euro la quota da versare sarebbe di 266 euro circa.

    L’accordo prevede limiti di età?

    Sebbene non esista un’età minima per firmare l’accordo, in generale è finalizzato al completamento dei periodi contributivi per i lavoratori prossimi all’età pensionabile.

    Nulla vieta di mantenere un accordo per quindici o vent’anni, ma potrebbe non essere adeguato dal punto di vista finanziario.

    Che succede a coloro che hanno lavorato e versato contributi in altri paesi?

    Agli spagnoli che si sono trasferiti all’estero e poi sono rientrati in Spagna o agli italiani che hanno deciso di trasferirsi in Spagna e raggiungere qui l’età del pensionamento dopo anni di lavoro in Italia, la Seguridad Social garantisce il riconoscimento dei contributi versati all’estero.

    Infine è importante tenere presente che un altro modo di integrare la pensione, non solo in una situazione di cessazione del versamento dei contributi, è attraverso il risparmio complementare.

    Ci sono molti modi per farlo, alcuni dei quali con interessanti incentivi fiscali.

    Avv. Elena Oldani

    Fonti:

    www.seg-social.es

     

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