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    Tino Buazzelli  vs  Gino Cervi

    Se vi piace  il giallo, vi va  di fare un paragone tra il genio Nero Wolfe e l’antidetective Commissario Maigret ?

    Cioè un confronto tra questi sceneggiati della RAI degli anni ’70, si tratta di due capolavori della nostra televisione, su questi ho scritto il mio omaggio.

    I romanzi di Nero Wolfe, dello scrittore Rex Stout, sono stati pubblicati negli anni ’30, appartengono alla corrente anglosassone, cioè il giallo classico con delitti perfetti e investigatori infallibili, il tutto accade in scenari mondani e lussuosi. 

    Anche le inchieste del Commissario Maigret, dello scrittore Georges Simenon, sono state pubblicate negli stessi anni, però l’autore ci propone un giallo sociale basato su personaggi e ambientazioni popolari e piccolo borghesi, mettendo l’accento sull’anima dei fuorilegge.

    Nero Wolfe è un bravo investigatore privato di New York, in casa Wolfe abitano i tre scapoli, Archie Goodwin il suo braccio destro, il cuoco Fritz Brenner, e naturalmente NW.

    Invece Maigret è il capo della Squadra della Polizia Giudiziaria di Parigi.

    Sono stati diversi attori a interpretare Nero Wolfe e Maigret, ma per me, Nero Wolfe è soltanto Tino Buazzelli, e il Commissario Maigret è Gino Cervi.


    Perfino Georges Simenon parlando di Gino Cervi ha detto che era veramente il suo Maigret!

    NW è un buongustaio che gode della cucina di Fritz, anche Maigret sa molto dell’arte culinaria.

    Ambedue condividono la passione per il buon bere, NW beve soltanto la birra, invece Maigret beve la birra e anche il Calvados.

    NW è un misantropo che non esce più da casa per affari, non si fida delle automobili perché crede che possano agire per conto proprio!

    Dovendo uscire, lo fa soltanto con Archie come conducente.

    Mentre a Maigret non piace guidare la macchina, va sempre con l’autista, finché la Sra Maigret non prende la patente di guida.

    Il metodo di investigazione di NW è originale, senza dubbio potrebbe essere insegnato nelle scuole di polizia del mondo.

    Però in quest’epoca del politicamente corretto, credo non sia possibile.

    È un professionista efficiente, capace di risolvere casi in pochi giorni; NW intuisce i delitti a volte dall’inizio, cercando il movente e trovando le prove.

    Però in altre occasioni deve creare le prove, dicendo bugie per ottenere la confessione dei delinquenti; dietro al suo viso da signore si nasconde un abile inquisitore che sa condurre i dialoghi con furbizia.

    È un vero psicologo che conosce l’anima umana, sa quando essere deciso e minaccioso e quando mostrarsi gentile. Naturalmente non ha nessun problema con l’uso delle stesse armi dei delinquenti per combattere il crimine.

    Il metodo di inchiesta di Maigret è un “work in progress”, ha uno sguardo che ci pare distratto ma scansiona tutto quello che vede come un Terminator, si concentra sui particolari e riesce a costruire l’ipotesi del crimine senza fretta, mi sembra un mitra che spara domande ai sospetti, intanto si gode la sua pipa.

    NW è un pigro, a volte cade nella depressione, senza preoccuparsi del suo conto bancario in rosso!

    Sono commoventi gli sforzi che deve fare Archie per convincere NW ad assumere un incarico di lavoro.

    Invece Maigret, di origine contadina, è uno stacanovista, capace di risolvere un caso dal letto, mentre guarisce da una ferita di pallottola.

    Pensa alla sua pensione, a tornare in campagna, in una casa con fiori e frutta, a fare il suo proprio vino.

    Mentre la moglie preferisce rimanere tranquilla a Parigi, ma sa che alla fine le cose saranno fatte alla maniera di Maigret; il commissario la ringrazia con diversi bacioni.

    Maigret non è un investigatore da scrivania come NW, è un vero lavoratore, fa delle perquisizioni e si spara con dei delinquenti.

    Il tutto con l’aiuto della sua brava squadra di poliziotti; sa come motivare e come consigliare i subordinati, come un accigliato padre di famiglia.

    Che dire della premurosa sig.ra Maigret, interpretata da Andreina Pagnani?

    Con il suo appoggio al commissario, aspettandolo addormentata con la cena e guardandolo con amore di madre.

    Io direi che nel XXI secolo, sarebbe impossibile trovare una Donna come questa!

    Meraviglioso come Maigret condivide con sua moglie le vicende delle sue inchieste, lei ritaglia dai giornali i casi del commissario e gli fa domande che lui apprezza.

    Però lui lavora in una polizia burocratizzata, in guerra con un Procuratore imbecille, ricevendo consigli per andare con i piedi di piombo.

    Questo antidetective una volta ha detto: “un vero poliziotto deve armarsi di fantasia e umanità invece che di legge e sfollagente”. 

    Con Maigret ci sono solidarietà e dei bei sentimenti, un uomo capace di mettersi nei guai per dimostrare l’innocenza di un garzone.

    In un telefilm vediamo i poliziotti di Maigret mangiando qualcosa di notte vicini a un fuoco, cenando insieme ai poveri, su invito di questi! 

    Maigret conosce bene la differenza tra l’onesto, il ladruncolo e il gangster, con quest’ultimi può e deve fare degli interrogatori di terzo grado.

    Nelle sue indagini troviamo un rispetto per le persone, che manca nel mondo attuale.

    Insomma il genio di Nero Wolfe può provocare in noi l’ammirazione, ma l’umanità di Maigret fa nascere il nostro affetto. 

    Come può essere questo commissario tanto umano nonostante il suo mestiere? 

    Se preferite il crimine perfetto c’è NW, ma se avete bisogno di uno sballo di emozioni certamente è meglio l’amato Commissario Maigret.

    Nel telefilm RAI “Maigret in pensione”, vediamo la Sig.ra Maigret lieta e senza più paura per il “mestieraccio” di suo marito, e perfino con l’aiuto di una collaboratrice domestica.

    Però anche con più responsabilità, Maigret l’ha incaricata di occuparsi dei diritti d’autore delle sue memorie, con questo denaro vuole comprare due mucche! 

    Il Maigret che torna in campagna è la storia di un uomo doppiamente fortunato, ha lavorato come bravo commissario e adesso come felice contadino.

    Dice a sua moglie, che ha la sensazione di avere perso i migliori anni della sua vita giocando a guardia e ladri.

    Lo vediamo molto felice in grembiule, mentre cucina un pollo alla fricassea e intanto assaggia una bottiglia di vino Maigret annata 1971.

    Se mi fosse stato concesso di scegliere un padre, questo sarebbe stato Maigret.

    Arch. Roberto Steneri

     

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