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    Emigranti, dalla valigia di cartone al tablet

    “E i numeri, le cifre, dicono che nell’ultimo ventennio dalla Campania, dal 1998 al 2018, sono emigrate oltre 463mila persone, e naturalmente sono quasi tutti giovani.

    Per dare un’idea suggestiva ma realistica è come se mezza Napoli si fosse svuotata negli ultimi venti anni, oppure se l’intera Irpinia avesse deciso di mettere il catenaccio alla casa e partire.

    Quasi mezzo milione di persone che si sono guardate intorno, hanno guardato in se stesse soprattutto, e hanno capito che l’unica possibilità di giocarsi il futuro con qualche carta a disposizione sarebbe stata quella di fare un check in all’aeroporto oppure prendere un treno.

    Per inseguire un sogno, quale che sia”.

    È quanto si legge in un pezzo pubblicato su Il Roma.

    “Con modalità diverse da una volta – continua l’articolo – oggi l’emigrazione è 3.0.

    Con un trolley al posto della valigia di cartone, un tablet anziché una provvista di bottiglie di pomodori, un whatsapp per comunicare al posto della cartolina ‘Tanti saluti dal vostro aff.mo..’.

    E in particolare il dato avvilente per questo Mezzogiorno piegato e piagato dice che in venti anni 12 laureati su 100 sono andati via dal Sud.


    Verso il Nord, verso quell’Europa che è ancora tanto lontana dalle regioni del Meridione d’ Italia”.

    “Viaggiare è un diritto all’interno del quale ne vive uno più grande, il diritto all’esistenza.

    Un’esistenza, però, non rassegnata, non di accomodamento, ma realizzando sogni, ricercando ciò che mi fa stare bene, la felicità”.

    Sono le parole con le quali il cardinale Bassetti, presidente della Conferenza episcopale italiana, ha presentato uno studio sugli italiani all’estero.

    Sono parole che colgono la realtà di oggi, in cui viaggiare è un verbo che comprende tutto e il contrario di tutto, oscillando dai mille tipi di turismo ai mille tipi di migrazioni.

    Dalla vacanza ai barconi.

    L’Italia ormai li comprende tutti: da terra di emigrazioni a terra di immigrazioni, per diventare oggi – come un Giano bifronte – terra di migrazioni.

    In entrata come in uscita.

    (NoveColonneATG)

     

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