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    Garachico, un gioiello tra i resti della lava

    Garachico, vero e proprio must a Tenerife per i turisti che cercano la storia unita a un contesto di inequivocabile bellezza, è un autentico gioiello sorto, o per meglio dire risorto, tra i resti della lava.

    Fondata dal banchiere genovese Cristóbal de Ponte dopo la conquista di Tenerife nel 1496, Garachico è stato il principale porto dell’isola nei secoli XVI e XVII, da dove partivano per l’Europa e l’America navi cariche di vino e zucchero.

    Ma il 5 maggio del 1706 un’eruzione vulcanica che durò 8 giorni, seppellì gran parte della città, in particolare il suo porto, decretando così la fine del periodo d’oro di Garachico.

    Ma questa tragedia, nel corso dei secoli, ha finito per regalare alla cittadina una peculiare bellezza e scorci mozzafiato, come le piscine naturali di El Caletón, una delle principali attrattive della zona.

    La magia che si respira percorrendo le strade della cittadina, è dovuta invece in gran parte al prezioso patrimonio artistico culturale che qui si può trovare, come il Castillo de San Miguel, la chiesa di Santa Ana, l’ex convento di Santo Domingo e oggi sede del Museo de Arte Contemporáneo o lo stesso Ayutnamiento, che occupa parte del convento di San Francisco.

    Il patrimonio culturale artistico di Garachico, considerato uno dei più rappresentativi e meglio conservati dell’Arcipelago, non a caso è stato elencato nel 1994 nel BIC, Bien de Interés Cultural, con la categoria di Conjunto Storico.

    E tutto questo, è bene sottolinearlo, farà sì che Garachico possa essere tra i 20 candidati a diventare una delle sette meraviglie rurali della Spagna, designazione decisa dal portale Toprural in base all’indice di gradimento dei turisti.

    Ma i riconoscimenti al gioiello di Tenerife si sprecano, come quello ottenuto nel 1980, la Medalla de Oro de las Bellas Artes, unico premio destinato all’Arcipelago.


    Alla base di questi riconoscimenti vi sono certamente gli sforzi compiuti in diversi anni dal sindaco Lorenzo Dorta, che non solo riuscì a ottenere aiuti e sovvenzioni dal Gobierno central per il restauro degli edifici più emblematici di Garachico, ma anche di godere di particolari benefit da parte del Cabildo di Tenerife per l’abbellimento e la pulizia del centro storico.

    Dorta è stato inoltre colui che inventò las Jornadas Culturales del Archipiélago Canario, una iniziativa che è durata vent’anni e che ha portato al gemellaggio di Garachico con località altrettanto meritevoli come Agaete, Teguise e Puerto del Rosario.

    Ed è proprio durante quelle giornate che il ministro alla Cultura Ricardo de la Cierva pensò a  Garachico come gioiello meritevole della medaglia d’oro delle Belle Arti, consegnata poi da re Juan Carlos I a Lorenzo Dorta nel museo del Prado di Madrid.

    Nelle pagine del libro che per l’occasione venne pubblicato, Garachico viene descritta come un autentico reliquiario dove sono conservati gli emblemi più significativi del passato e della tradizione delle isole ma senza possederne la caratteristica tipica di staticità.

    Garachico è sì luogo di pace e tranquillità con uno sguardo rivolto alle origini, ma è soprattutto un gioiello su cui costruire un futuro dinamico e solido.

    E a distanza di quasi quattro decenni da queste affermazioni, nulla è cambiato nell’impegno dei successori di Dorta nel mantenere la cittadina il miglior esempio di patrimonio artistico e culturale dell’Arcipelago.

    Il progetto Área Garachico è uno dei frutti di questo fervore e che ha per obiettivo quello di far diventare la cultura un asse fondamentale dell’economia e dello sviluppo sociale di Garachico.

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