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    Formula all inclusive, i piccoli imprenditori ne chiedono la limitazione

    La modalità ricettiva all inclusive che permette ai turisti di trovare un gran numero di servizi, tra i quali i pasti, all’interno di una sola struttura e a prezzi decisamente vantaggiosi, deriva da un modello importato anni fa da strutture di lusso nei Caraibi e risulta ancora oggi molto in voga nell’Arcipelago, così come in altre mete turistiche nel mondo.

    Ovviamente il sistema all inclusive determina una minor spesa da parte dei turisti al di fuori della struttura ricettiva, dove possono godere dal ristorante al locale di intrattenimento e in molti casi anche dei negozi.

    Victor Sánchez, presidente dell’Asociación de Empresarios de Playa de Las Américas y Costa Adeje (Aepaca) a tal proposito ha chiesto ufficialmente l’istituzione di un tetto massimo di turisti che possono godere della formula all inclusive per evitare di arrecare danni alle strutture presenti al di fuori che, nel caso di Playa Las Américas e Costa Adeje sono numerose e soprattutto variegate.

    Come puntualizza infatti Sánchez, la formula all inclusive ha un senso in luoghi quali i resort ai Caraibi, al di fuori dei quali i turisti difficilmente possono trovare negozi o servizi in genere.

    Ma sull’Arcipelago delle Canarie, in luoghi come il sud di Tenerife, qualità e quantità di offerta non mancano di certo.

    All inclusive quindi sì, ma con moderazione, questo l’appello di Sánchez, al fine di non danneggiare le numerose attività commerciali presenti.

    Antonio Luis González, presidente della Asociación de Empresarios, Comerciantes y Profesionales de Arona, intervenendo sulla questione non ha mancato di aggiungere che le recenti aperture all’interno dei grandi hotel di attività come minimarket e saloni di parrucchiere rappresentano per i turisti un ulteriore deterrente a uscire dal complesso ricettivo, quando invece sarebbe normale conoscere il tessuto commerciale, e non solo, della località di villeggiatura.

    Se a questi si aggiungono i grandi centri commerciali, come puntualizzano entrambi, il futuro delle piccole attività commerciali risulta gravemente compromesso e con esso anche quello di molti lavoratori e imprenditori.


    L’impegno è quello di trovare una soluzione che, pur rimanendo al passo con i tempi rispondendo alla domanda di mercato, possa essere compatibile anche con le esigenze delle piccole realtà commerciali e di chi vi gravita attorno.

    di Cristiano Collina

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