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    Sparisce un balcone del XVIII secolo, grave infrazione dell’hotel Marquesa

    La sparizione di un balcone del XVIII secolo apre un insolito caso a Puerto de la Cruz.

    E’ stato addirittura aperto un fascicolo per la sparizione di un balcone del XVIII secolo dalla facciata dell’hotel Marquesa.

    Del resto, stando al responsabile dell’Urbanistica Juan Carlos Marrero, eliminare un elemento storico senza autorizzazione costituisce senza ombra di dubbio un’infrazione grave.

    L’hotel Marquesa sorge nella centrale calle Quintana di Puerto de la Cruz e costituisce uno dei pochi palazzi storici della cittadina ad aver conservato la sua struttura originaria, almeno fino alla rimozione del discusso balcone.

    Primo hotel della zona, l’hotel Marquesa nacque con la famiglia spagnola Tomás Fidel Cólogan nell’inverno 1883-1884, ma l’edificio fu eretto nel 1712 come residenza della famiglia Valois-Cólogan e dove vennero ospitati personaggi famosi come il naturalista tedesco Alexander von Humboldt nel 1799.

    Il cambiamento sostanziale dell’edificio avvenne nel 1960, quando venne sostituita una porta con una finestra al fine di ottimizzare l’area ristorante e nello stesso anno si realizzò l’area esterna per poter accogliere i tavoli all’aperto.

    Ma recentemente la scomparsa del balcone ha suscitato non poco scalpore in Puerto, in una delle vie più frequentate da cittadini e turisti.

    Il direttore dell’hotel Marquesa Victoria Gómez spiega l’accaduto rifacendosi ai lavori di miglioria eseguiti ultimamente in calle Quintana che misero il balcone in una situazione di pericolo crollo; interpellato il ministero del Patrimonio, venne suggerito alla Gómez di puntellare la struttura e così venne fatto.


    Ma trascorso un solo giorno dall’intervento di messa in sicurezza, 5 cm del balcone crollarono e così Antonio Felipe, proprietario dell’immobile, decise di rimuovere completamente la struttura, eliminandolo così dalla facciata.

    In seguito la unità del Patrimonio Histórico del Cabildo di Tenerife ratificò la concessione della rimozione per evitare il rischio crollo, rimozione necessaria per evitare un reale pericolo per i passanti, ma Marrero, il responsabile dell’Urbanistica, puntualizza che il proprietario dell’immobile per eseguire un siffatto lavoro avrebbe dovuto ottenere preventivamente una licenza comunale.

    Licenza che allo stato attuale ancora non esiste e la cui mancanza suggerirebbe il ripristino della facciata al suo stato originario.

    A tal proposito è stato firmato nei giorni scorsi un decreto per infrazione urbanistica che obbligherebbe Felipe a rimediare al danno entro due mesi dalla notifica; non sarebbero previste sanzioni, salvo il presentarsi di una recidiva nel comportamento del proprietario dell’immobile.

    D’altro avviso è il sindaco di Puerto, che respinge ogni accusa presentata dal proprietario dell’immobile riguardo al fatto che sarebbero stati i lavori di calle Quintana a provocare il crollo del balcone, fatto constatato dai tecnici del Cabildo, dell’Ayuntamiento e della direzione lavori  con documento pertinente che dimostra che i problemi strutturali del balcone esistevano ancor prima dell’inizio delle opere stradali.

    A questo punto la domanda sorge spontanea: riapparirà il balcone? Ma se anche dovesse riapparire non sarà più “quello stesso” risalente al XVIII secolo.

    di Beatrice Vitti

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