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    Il progetto “Vitisost®”, basato sul recupero delle vigne tinerfeñe

    Cesar Perdomo Martin, vincitore del premio “Agrojoven” nel 2019, è l’ideatore del progetto “Vitisost®”, basato sul recupero delle vigne tinerfeñe, spronando i viticoltori a recuperare le loro parcelle tramite un sistema sostenibile, che permette inoltre un’economia circolare dell’intorno. 

    Vitisost®, che deriva da “Viticoltura sostenibile”, è un metodo basato sul rispetto della terra e sulla sua biodiversità. 

    Un suolo equilibrato e ricco di fauna, tanto sotterranea come in superficie, consente di avere eccellenti alleati per il nostro coltivo. 

    I suoi fondamenti si basano su diverse tecniche agronome: tecniche ancestrali, agricoltura ecologica, biodinamica, organica, rigenerativa e permacoltura. 

    Il metodo, applicato alla vitivinicoltura, permette di ottenere una uva di eccellente qualità, che a sua volta permette di effettuare minimi interventi in cantina, e infine esprimere al massimo le caratteristiche varietali nel vino ottenuto.

    Vitisost® si basa su 6 pilastri:

    1.Preparazione del suolo:  a seconda che si tratti di una piantagione nuova o vecchia si analizzano gli aspetti chimici e biologici del terreno, al fine di operare correttamente;

    2.Microrganismi: essi svolgono ruoli importanti per la pianta e per il suolo. In Vitisost è prevista la loro coltivazione e apporto al terreno;


    3.Concime organico: usato come fertilizzante e prodotto tramite  fermentazione e decomposizione dei prodotti della vigna;

    4.Attrarre la fauna alla base della pianta: aiuta la stessa a combattere altri organismi nocivi in modo naturale;

    5.Inerbimento con coltivi associati: piante che hanno la funzione di fornire sostanza organica e nutrienti essenziali al terreno, migliorandone così la qualità e la struttura, tra i principali vegetali utilizzati abbiamo le leguminose per il loro apporto di azoto al terreno. 

    6. Miglioramento del sistema radicolare: migliorare le simbiosi e l’approvvigionamento dei nutrienti dalle radici.

    “Almatura” è l’etichetta dei suoi vini, nonché i primi che sono stati prodotti con le tecniche sostenibili. 

    Il nome dell’etichetta è un gioco di parole tra anima e natura, facendo riferimento alla cura che il vitivinicoltore ha posto sul progetto. 

    Almatura ha una produzione complessiva di qualche centinaio di bottiglie e si trova nella versione “Blanco” “Orange” e “Tinto” e utilizza le varietà del Listán Blanco e Listán Negro. 

    Il packaging è anch’esso naturale, presenta foglie di platano come capsula, cera d’api al fine si isolare il tappo e l’etichetta deriva dalla pressa di piante della vigna, incollata con resina di alberi; disegnato dallo studio IRUBI, il packaging ha vinto la medaglia d’oro in Pentawards 2022 e finalista in Edawards nel 2023. 

    Il secondo arrivato sotto gli standard Vitisost® è “Encantador de pajaros”, un vino rosso cui nome è un omaggio al viticoltore Alfredo Suárez e alla sua devozione per prendersi cura degli uccelli che visitavano il suo terreno in cerca di riposo, fornendo loro un rifugio sicuro, acqua e cibo, non solo rivela il suo amore per queste creature, ma anche il suo profondo rispetto per l’ambiente. 

    Encantador de Pajaros è un rosso giovane, ricavato da una parcella di Tegueste, presenta le varietà Listán Negro, Listàn Blanco, Negramoll e Tintilla.

    “Viticultores” è l’ultima etichetta prodotta sotto gli standard del progetto. 

    È un omaggio e rappresenta i viticoltori che partecipano all’equilibrio e alla sostenibilità, basandosi sui pilastri di Vitisost. Viticultores si incontra come “Blanco”, “orange” e “tinto”, la produzione cambia in base alle annate e quindi all’effettivo raccolto. 

    Lucia Montalbano

     

     

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