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    Canarie, vero e prezioso gioiello enologico

    Foto Lucia Montalbano

    Juanjo Barreño di Endemic Wines ci racconta parte del suo progetto di recupero di alcune varietà canarie poco conosciute o quasi estinte. 

    Uno dei vigneti del progetto si trova nel comune di Tegueste, nel nord dell’isola di Tenerife. 

    Questa zona è caratterizzata nel trovarsi delimitata da tre gole e vicino a due strutture geologiche: Anaga e la catena montuosa che circonda La Laguna. 

    Il suolo è antico e fertile, il clima è caratterizzato da inverni più freddi ed estati calde e grazie alla disposizione nord-est può godere dei freschi alisei. 

    Queste particolarità rendono il luogo predisposto alla viticoltura ed è uno dei terreni che sono stati scelti per il progetto di recupero.

    Come nasce il progetto di recupero delle varietà?

    “Questo recupero nasce dopo il progetto di investigazione dell’ICIA, in cui ci siamo resi conto che c’erano alcune varietà prossime a scomparire. 

    Per cui quando ho iniziato con “Endemic Wines” mi sono ricordato di queste varietà e le ho cercate, trovandole spesso allo stato selvatico o piantate in mezzo ad altre viti. 


    Foto Lucia Montalbano

    Attualmente le varietà presenti sono: Marmajuelo pupura, conosciuto come “Marmajuelo mulato” ne El Hierro;  “Bastardo Blanco” ;  “Malaga” conosciuta come  “Malvasia Volcanica” a Lanzarote; Torrontes, una varietà della zona di Icoden Daute Isora e che fino ad oggi si è prodotta soltanto una solo annata di un monovarietale; Vittoriera, una varietà a bacca bianca, che si attribuisce alla zona de “La Victoria” anche se ancora non è chiara l’origine né se si tratta di una varietà da tavola o da vinificazione.

    La Torrontes era la protagonista del XVIII secolo, in cui venivano prodotti sostanzialmente tre vini: il vidueño che si vendeva ai lavoratori, il malvasia dolce che veniva esportato e il “Torrontes” che era il vino che beveva il proprietario della tenuta.”

    C’è una causa della sparizione di questi vini e varietà?

    “Possibilmente l’arrivo di altre coltivazioni più facili e remunerative, come la banana, il pomodoro e l’avocado. Ovviamente nella vigna erano presenti più varietà, per cui una volta che si eradicava la vigna, si levava tutto, comportando l’eliminazione di varietà minoritarie. 

    Da questo è possibile che fossero presenti varietà che sono state oggi perdute.”

    Queste varietà sono state introdotte nelle Canarie?

    “Teoricamente sì, una cosa ben chiara è la storia del Listàn Blanco che è la Palomino fino, dove il DNA coincide perfettamente. 

    Altre varietà vengono da incroci che si sono verificati nelle isole, il caso del Albillo Criollo, che deriva dall’incrocio del Verdello (de la Isla de Pico) e il Listan Blanco. L’Albillo Criollo è una varietà che non si trova in penisola, lo stesso vale per il Listan negro, incrocio tra Listán blanco e Negramoll. 

    Questi incroci sono avvenuti durante i secoli e di alcune varietà è possibile che siano spariti i “genitori”, come nel caso de la Torrentes, cui origine si pensa risalga alla Galicia ma geneticamente non coincide con la Torrontel ivi si trova.”

    Tra queste varietà c’è qualcuna specifica di Tegueste?

    “Le due varietà specifiche della zona sono la Malaga, di cui abbiamo parlato in precedenza e il Forastero negro, un clone del Listán Negro.

    La Bodega Vega Spinola, ha uno scritto di famiglia in cui si scopre che, dopo l’esplosione e il successivo raffreddamento del Timanfaya, alcune varietà della zona de La Laguna, si siano esportate a Lanzarote, in particolare la Listàn blanco, Listàn negro, Malaga, Moscatel e Verijadiego, che lí prende il nome di Diego. 

    Il Forastero negro, secondo uno studio condotto negli anni ’90 da Rafael Armas, diversamente dal Listàn Negro, ha un grappolo più piccolo e compatto, i parametri analitici hanno dei valori un poco più di qualità rispetto al Listàn negro convenzionale. 

    La varietà si può quindi considerare un clone qualitativo, che, a causa del basso rendimento, è stato sostituito con il clone più remunerativo. “

    È da apprezzare il lavoro certosino di recupero delle varietà che sta operando Endemic Wines. 

    Storie di questo tipo mostrano il prezioso gioiello enologico che sono le Isole Canarie. 

    Lucia Montalbano

     

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