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    Che fine ha fatto il castello che dà il nome alla via più commerciale di Santa Cruz?

    Foto Pau Pastor

    I resti di questa storica costruzione per la difesa della capitale di Tenerife sono venuti alla luce durante la ristrutturazione di Plaza de España nel 2006.

    Dalla Calle del Castillo di Santa Cruz si può vedere il lungomare, dove dal 1576 al 1928 sorgeva la fortificazione di San Cristóbal, che ha dato il nome all’attuale via commerciale.

    Lungo la costa di Santa Cruz, poco più di tre chilometri separano il Castello di Paso Alto dal Castello Nero o Castello di San Juan Bautista, che per secoli avrebbe significato un’ampia area esposta alle minacce delle navi nemiche che potevano emergere dall’Atlantico. 

    Anche se oggi i suoi resti giacciono sottoterra, il Castillo de San Cristóbal fu la prima difesa della capitale di Tenerife, a metà strada tra Paso Alto e San Juan. 

    È proprio questa fortificazione difensiva che dà il nome a Calle Castillo, una delle principali arterie della città per la sua attività commerciale e la sua posizione centrale. 

    Dalla sua costruzione nel 1576 fino alla sua demolizione nel 1928, il Castillo de San Cristóbal è stato un punto di riferimento sul lungomare, il che spiega perché ha dato il nome alla via che conduce alla fortificazione.

    Sebbene il nome popolare abbia prevalso fino all’ufficialità, nel corso degli anni la via Castillo ha avuto nomi diversi, così che dal 1906 al 1932 la strada si chiamò Alfonso XIII, mentre tra il 1932 e il 1936 rese omaggio al militare spagnolo Fermín Galán. 

    Da quell’anno in poi ha recuperato il suo nome tradizionale. E fino ad oggi. 


    A seguito dei lavori di ristrutturazione di Plaza de España, nel giugno 2006 sono apparse nel sottosuolo le vestigia del muro perimetrale del Castello di San Cristóbal. 

    Data l’importanza storica della scoperta, il Museo di Storia e Antropologia di Tenerife ha allestito in questo sito il Centro di Interpretazione “Castillo de San Cristóbal”, in una galleria sotterranea accessibile da Plaza de España (con ingresso gratuito dal lunedì al sabato dalle 10 alle 18).

    È esposto il sistema difensivo dell’isola, costituito dalle tre costruzioni sopra citate – San Cristóbal, San Juan e Paso Alto – ma anche da fortificazioni come quella di San Andrés o, oltre la capitale, da castelli come quello di San Felipe, a Puerto de la Cruz, o quello di San Miguel, situato a Garachico.

    Dal luglio 2009, il Centro di Interpretazione “Castillo de San Cristóbal” ha un’attrazione in più: il mitico cannone di bronzo El Tigre. 

    Questo pezzo di artiglieria del XVIII secolo, realizzato in un’officina sivigliana, lungo circa 3 metri e pesante 2.000 kg, è riconosciuto dalla tradizione popolare come il cannone che ferì il famoso ammiraglio inglese Horatio Nelson, portandogli via un braccio.

    Simbolo di quell’atto, questo pezzo è sopravvissuto nella memoria degli abitanti di Tenerife da quel 25 luglio 1797 ed è rimasto nel tempo come una delle più potenti metafore e allegorie del coraggio, oltre che dei sentimenti della gente di Tenerife. 

    Si tratta di un pezzo emblematico del patrimonio che è stato trasferito dal Museo di Storia Militare delle Canarie alla sua sede attuale per essere esposto in una sala adattata.

    Naturalmente, oltre ad analizzare i punti della difesa di Santa Cruz e ad ospitare il cannone più famoso della storia di Tenerife, il progetto espositivo ripercorre anche la storia dello stesso Castello di San Cristóbal, dalla sua costruzione verso la fine del XVI secolo fino alla sua demolizione nel primo terzo del XX secolo. 

    Anche in superficie, come testimonianza dell’antico edificio, possiamo contemplare la sagoma della sua pianta sul pavimento del lago che attualmente occupa parte del suo sito.

    Franco Leonardi

     

     

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