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    La società italiana ENI inizierà le trivellazioni a nord-ovest di Fuerteventura

    A questo scopo, la piattaforma “Topaz Driller” si trova già al largo della costa marocchina, a ovest di Tan Tan.

    Quattro compagnie sono state autorizzate da Rabat ad esplorare tre aree vicine alle Isole Canarie: la britannica Europa Oil & Gas nell’area offshore di Inezgane, a nord di Lanzarote, l’italiana ENI e Qatar Petroleum, che condividono una concessione per trivellare nell’area di Tarfaya, al largo della costa di Fuerteventura, e l’israeliana Ratio Petroleum Partnership nel blocco oceanico Dajla Atlantique, nelle acque del Sahara occidentale.
    Secondo Canarias 7, la piattaforma “Topaz Driller”, arrivata nel porto di Las Palmas lo scorso 18 agosto, consegnata da Alfaship per sottoporsi a lavori di manutenzione e ripartita dieci giorni dopo per il Marocco, si trova già nell’area marittima dove svolgerà lavori di perforazione per conto dell’azienda italiana di petrolio e gas ENI.
    In particolare, secondo l’attuale società di localizzazione marittima vesselfinder, la piattaforma si trova da sei giorni al largo della costa di Tan Tan e a una distanza di 80 miglia nautiche dalla costa nord di Fuerteventura, cioè a poco più di 130 chilometri dalle Isole Canarie e a circa 40 miglia dalla costa africana.
    L’Ente Nazionale Idrocarburi (ENI), in collaborazione con Quatar Petroleum, ha una licenza marocchina per la ricerca di petrolio nel blocco Tarfaya Offshore Shallow, una striscia di 23.900 chilometri quadrati al largo delle isole più occidentali dell’arcipelago.
    I permessi sono stati ottenuti dall’ENI nel 2017 con una quota di profitto del 75% e due anni dopo, nel 2019, Qatar Petroleum ha acquistato la quota del 30% dell’azienda italiana nell’affare marocchino.
    Inoltre, la società statale marocchina ONHYM detiene una quota del 25%.
    Sebbene l’evidente rischio dell’industria petrolifera penda come una spada di Damocle su Fuerteventura, “la verità è che si tratta di trivellazioni a poche centinaia di metri di profondità”, spiega l’ingegnere Fernando Swartz, “sembra anche abbastanza chiaro che vengono effettuate sul lato marocchino della mediana, quindi la sovranità e la legittimità della prospezione sembrano essere chiare”.
    Redazione

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