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    La leggenda di Roque Idafe

    Questo mese l’arca del mistero approda nella lussureggiante isola di La Palma per approfondire una leggenda locale poco conosciuta.

    Nella Caldera di “Taburiente” una delle attrazioni naturali più famose dell’isola si trova una cresta di roccia conosciuta come Roque Idafe visibile dalla valle circostante.

    Questa formazione rocciosa da secoli è avvolta da un’aura di mistero e leggenda ed in alcuni casi genera una sensazione di spiritualità in chi la osserva.

    Secondo la tradizione degli antichi abitanti di La Palma, i benahoaritas, Roque Idafe era considerato un luogo sacro e misterioso, un punto di incontro tra il cielo e la terra.

    La leggenda narra di un tempo di estrema siccità e carestia che colpì l’isola.

    Disperati, i locali si rivolsero al massiccio per cercare l’intervento divino.

    Era noto che il sacrificio personale avrebbe potuto placare gli dei e portare la tanto attesa pioggia e per questo organizzarono un rituale che coinvolgeva tutta la comunità.

    Al centro di questi riti vi erano offerte di cibo come frutta, latte e carne.


    Altri offrivano vasellame ed oggetti preziosi come segno di gratitudine e supplica agli dei.

    Le danze cerimoniali e i canti risuonavano nell’aria, mentre i sacerdoti invocavano gli dei per ottenere il loro aiuto. Era un momento di grande spiritualità, in cui la fede del popolo si univa nella speranza di porre fine alla carestia che li affliggeva.

    All’improvviso, la terra tremò e la roccia si ruppe con un gran fragore ed i pezzi di roccia si staccarono, creando un’enorme voragine nel terreno.

    La gente presente fu colta dal panico e dalla disperazione, mentre assisteva a questo evento senza precedenti.

    La cresta si frantumò in diverse parti, come se fosse stata divelta dall’interno.

    La superficie si squarciò, rivelando l’abisso che si celava al suo interno.

    L’enorme spaccatura si allargò, lasciando intravedere un vuoto profondo e oscuro, come se la stessa terra si fosse aperta per accogliere ciò che stava per accadere.

    Fu in questo contesto che un giovane coraggioso, chiamato Idafe, decise di compiere un gesto straordinario. Consapevole della necessità di un sacrificio supremo, si offrì volontario per lanciarsi nel vuoto dall’alto della roccia, convinto che il suo atto di abnegazione avrebbe placato gli dei e avrebbe portato la pioggia tanto desiderata.

    Sempre secondo la leggenda nel momento in cui il giovane perdeva la vita al fondo del precipizio un’improvvisa tempesta si abbatté sull’isola, accompagnata da una pioggia abbondante e benefica.

    La siccità fu sconfitta e la terra cominciò a rinascere e le coltivazioni tornarono a rifiorire molto rapidamente.

    L’eroico sacrificio di Idafe divenne una leggenda tramandata di generazione in generazione e la roccia divenne il simbolo di coraggio e di speranza, un luogo che ricordava ai nativi la forza della fede e la capacità dell’umanità di compiere gesti straordinari per il bene comune.

    La leggenda di Roque Idafe, sebbene immersa nella mitologia e nella tradizione orale, riflette l’importanza del legame tra l’uomo e la natura, tra il sacro e il profano.

    Rappresenta la lotta dell’umanità contro le avversità e la fede nella possibilità di un cambio.

    Loris Scroffernecher

     

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