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    Il sogno di un botanico diventa realtà alle Canarie

    Foto di Ana Portero Álvarez

    Il Lotus gomerythus è una pianta recentemente scoperta a La Gomera, esclusiva di quest’isola e di cui è stato registrato un solo esemplare grazie agli studi biologici condotti da un gruppo di scalatori.

    Per precauzione, i ricercatori non hanno fornito l’ubicazione esatta e l’unica cosa che si sa con certezza è che si trova in una zona molto difficile da raggiungere.

    Questo endemismo fa parte della ricca flora delle Isole Canarie, composta da più di 2.200 specie e sottospecie che sono identificate nelle 1.500 pagine del libro La flora vascolare delle Canarie, con più di 3.000 fotografie che permettono di distinguere ognuna di esse, materiale inedito pubblicato da Turquesa che ha richiesto un decennio di faticoso lavoro sul campo e di raccolta dati da parte dei suoi autori, Herbert Sauerbier, Francisco Cabrera Calixto e Thomas Muer.

    “Questo libro è il sogno di ogni botanico e appassionato di botanica, perché è un’opera che ci permette di identificare tutte le specie di flora delle Isole Canarie, cosa piuttosto complicata”, sottolinea il direttore di Turquesa, José Manuel Moreno, anch’egli biologo, che ha sempre sentito la necessità di un’opera di questo tipo, che finora, per varie circostanze e perché richiedeva un lavoro sul campo molto laborioso, non era stata realizzata.

    Infatti, è stato necessario un ulteriore controllo da parte di scienziati locali, che hanno anche collaborato alla traduzione dei testi e hanno lavorato giorno per giorno con gli autori per realizzare la versione spagnola, dato che esisteva già una versione tedesca, ma era più piccola, con meno pagine e non altrettanto aggiornata.

    Il valore del libro risiede nella classificazione delle diverse specie e sottospecie per famiglia e genere, in quanto le schede di ciascuna di esse sono semplici e forniscono informazioni di base, come l’habitat, la fioritura, la descrizione e la distribuzione.

    Poiché contiene informazioni uniche e inedite, il libro vuole diventare uno strumento di lavoro, una guida per le amministrazioni e, in particolare, per il personale dell’Ambiente che deve identificare le specie in modo permanente, nonché per gli agenti del Servizio di Protezione della Natura della Guardia Civil (Seprona), che sono obbligati a requisire le piante quando vengono prelevate in modo fraudolento.


    Diventerà inoltre uno strumento di indubbia utilità per i botanici e gli appassionati di questa scienza, nonché per tutti coloro che vogliono avvicinarsi con curiosità e rispetto alla biodiversità, sempre sorprendente nelle Isole Canarie.

    In questo senso, Moreno sottolinea che “le Isole hanno la maggiore diversità per chilometro quadrato di tutta l’Europa e anche degli arcipelaghi macaronesi, e per quanto riguarda la flora è una delle regioni del mondo con il maggior numero di specie endemiche per chilometro quadrato perché quasi la metà è esclusiva dell’Arcipelago e questo la rende un vero paradiso per la natura e gli studi botanici”.

    Per questo motivo, aggiunge, ogni anno molti gruppi di esperti e studenti si recano alle Isole Canarie per analizzare i diversi livelli di vegetazione e l’enorme biodiversità che vi si può osservare.

    Il direttore di Turquesa racconta che uno dei problemi incontrati durante la compilazione del materiale è stata la rilegatura, poiché il dorso misura quasi otto centimetri e il libro pesa quasi tre chili.

    In Spagna non ci sono molte aziende “in grado di gestire un blocco così grande” ed è stato necessario rivolgersi a una delle più antiche, che possiede ancora i macchinari utilizzati per realizzare le grandi bibbie.

    Redazione

     

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