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    Sergio Castellitto è Maigret!

    Sergio Castellitto è Maigret!Il Commissario Maigret, su richiesta di una brava portinaia, va a verificare un eventuale omicidio.

    La portinaia di un caseggiato vede attraverso una finestra, proprio come se fosse un’ombra cinese, il corpo di un vicino seduto alla scrivania del suo laboratorio. L’uomo sarà addormentato o forse morto? Tutto accade nel film L’ombra cinese, dell’anno 2004, dove Sergio Castellitto nei panni del Commissario Maigret, capo della Polizia Giudiziaria, ci mostra i particolari del suo particolare metodo d’inchiesta. Mi raccomando di leggere questa rubrica e la prossima agli alunni della Scuola di Polizia. Ma perché? Il Nostro è stato chiamato l’antidetective, infatti lui non segue alla lettera il metodo classico d’inchiesta poliziesca: indizi, prove e precedenti penali dell’eventuale delinquente. Come mai? Non ci troviamo nel campo della fisica: causa/effetto, e questo metodo può rivelarsi di una semplicità banale, poiché la realtà è molto più complessa. È anche peggio, potrebbe far incolpare un innocente!

    Sergio Castellitto è Maigret!La prima cosa che fa Maigret è esaminare con accuratezza la scena del crimine, quindi guarda in su, verso gli appartamenti superiori del caseggiato; si lascia invadere dai particolari della scena e riesce a immaginare cosa stava facendo la vittima, il sig. Couchet, quando era ancora vivo. Tutto questo è possibile perché il Nostro entra nell’appartamento di Couchet da solo, usando un grimaldello per aprire la porta come se fosse uno scassinatore, prima che vengano i suoi poliziotti.

    Sergio Castellitto è Maigret!Il Nostro rivisita diverse volte la scena del crimine, perciò quando va a trovare la prima moglie della vittima, presso lo stesso caseggiato, nota come dalla sua finestra fosse possibile guardare in giù, verso l’ufficio dell’ex marito al pian terreno e vedere cosa lui facesse. Questo si rivela fondamentale per scoprire il colpevole del crimine. Quando va dalla vedova, la sig.ra Couchet è la seconda moglie, mette in scena un’altra volta la sua tecnica di investigazione: vedere cosa faceva la vittima, da vivo.  Questa è una qualità che tutti i poliziotti in gamba dovrebbero avere: l’empatia con le persone, siano vive o morte.

    La seconda cosa importante è l’ipotesi del Nostro sui due crimini commessi: siccome Il corpo della vittima ostruiva la cassaforte, al momento dello sparo forse il furto era già avvenuto, cioè il ladro e l’assassino potrebbero non essere la stessa persona. Questo si rivela vero quando mancano dieci minuti alla fine del film. Io dico che parlare del cosiddetto “spoiler” è una sciocchezza moderna, quando andiamo a teatro a vedere Amleto sappiamo già il finale! Ma quelli che vedono il Grande Fratello non possono rivedere un capolavoro cinematografico perché sanno già il finale!

    La terza cosa è la furbizia del Nostro nell’interrogare gli eventuali sospetti, anche fuori dal commissariato e con aria spensierata, ad esempio andando a restituire un ombrello a casa di una sospettata. Nella stessa chiacchierata può mostrarsi severo e anche con un sorrisetto complice per estrarre delle informazioni.

    Sergio Castellitto è Maigret!Maigret è un uomo tanto spavaldo quanto abile da sopportare una chiacchierata con il Giudice Cormeliot, interpretato da Paolo Calabresi. Il Nostro sa fronteggiarlo con umorismo e ironia, la conversazione tra loro è deliziosa. Sono un teatrista mancato, sicuramente per una mia limitazione, non sarei capace di essere nei panni di un personaggio che sembra così stupido. Povera la Giustizia con questo tipo di giudici che agiscono meccanicamente, quelli che usano il metodo classico di inchiesta poliziesca.

    Il Nostro si mostra spavaldo davanti ai giornalisti: infatti è capace di dirgli in faccia “Maigret brancola nel buio”.  Quando la vedova Couchet gli domanda se troverà il colpevole, lui risponde con un “sì”, guardandola con un sorrisetto. Tutti sono attori bravissimi che riescono a convincere di essere i loro personaggi; la fiction è un capolavoro di artigianato con la regia di Renato De Maria. Sergio Castellitto mi sembra una persona a cui è facile voler bene, un simpaticone con un pizzico di umorismo che, nei panni di Maigret, cammina ondeggiante sui suoi piedi piatti, mentre agita le braccia. La sua spavalderia riesce a trasmetterci fiducia nel lavoro della Polizia; quella che non abbiamo nei confronti di un certo commissario di Vigata… 

    Sergio Castellitto è Maigret!Che ne pensate del gesto della portinaia, interpretata da Montserrat Alcoverro, quando in questi tempi della società liquida, dà un bello schiaffo a un giovane insolente? Era notte nel caseggiato: questo fannullone stava ballando con musica forte, insieme agli altri vitelloni mentre, in un altro appartamento, partoriva una donna. Però c’è un’altra musica che trasmette una gioiosa pace: la colonna sonora di Nicola Piovani. La stessa gioia che vediamo in una scena famigliare dove la Sig.ra Maigret, interpretata da Margherita Buy,  gioca al monopoli con quattro simpatici bimbi, figli di una vicina, mentre il Nostro legge, sorridendo, il giornale. È una scena allegra, detto questo ai tempi dell’ideologia di genere, dove alcuni vogliono distruggere la famiglia.


    Che dire della scena dove la Sig.ra Maigret accarezza il viso di suo marito, che è tornato di notte a casa, baciandolo? Dopo di che il Nostro, coraggioso  commissario con i delinquenti, ben sa riposare teneramente la sua testa sulla spalla di Louise. Lo sapete che non è abitudine che il Nostro chiami sua moglie con il suo nome Louise?  Volete sapere come è stata la mia riconciliazione con il Giudice Cormeliot?

    Potete seguirmi su:  https://www.instagram.com/commissario_steneri/

    Commissario Steneri

     

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