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    Gli imprenditori isolani dominano la distribuzione dei prodotti di largo consumo

    Nelle Isole Canarie ci sono 984 esercizi che vendono prodotti: 445 supermercati, 506 negozi self-service e 33 ipermercati.

    Sette negozi su dieci sono nelle mani di imprenditori canari, che controllano il mercato.

    Le isole hanno un potenziale di crescita.

    Gli imprenditori delle Canarie dominano il settore del consumo di massa nell’arcipelago, sia in termini di numero di supermercati, ipermercati e negozi self-service, sia in termini di superficie di vendita al dettaglio.

    Dei 984 stabilimenti di distribuzione censiti nelle Isole Canarie alla fine del 2018, quasi il 70%, ossia 631, appartengono a operatori isolani.

    Due di essi spiccano: Dinosol, leader assoluto dell’arcipelago, con 254 stabilimenti alla fine dello scorso anno, e Cencosu/Spar Gran Canaria, con 182.

    Il gruppo Jesuman ne ha 53.

    I marchi con sede nel continente hanno un totale di 273 stabilimenti, con Mercadona in testa, con 86 stabilimenti nelle isole alla fine del 2018.


    Sulle isole sono presenti anche operatori di origine straniera, per un totale di 80 stabilimenti.

    Lidl ha il maggior numero di stabilimenti, con un totale di 27, oltre ad Auchan e Carrefour.

    In termini di spazi commerciali, la situazione è la stessa: gli operatori insulari occupano quasi 355.000 metri quadrati (Dinosol sfiora i 181.000 e Cencosu/Spar ne ha quasi 64.000).

    Da parte loro, le marche del continente dispongono di quasi 179.000 metri quadrati (Mercadona rappresenta la maggior parte, 118.831 metri quadrati).

    È il secondo operatore in termini di superficie di vendita al dettaglio).

    In totale, la superficie commerciale di supermercati, ipermercati e negozi self-service sulle isole ammonta a 623.312 metri quadrati, secondo Retail Data, uno dei principali portali di informazione e analisi del settore retail, della grande distribuzione e dei centri commerciali in Spagna.

    È proprio questa forte presenza di operatori canari che ha portato a una certa moderazione nell’apertura di nuovi stabilimenti, cosa che non avviene sulla terraferma.

    L’anno scorso ci sono state solo 32 aperture nelle isole, contro le oltre 330 a livello nazionale.

    Secondo il managing partner di Retail Data, Juan Carlos Matarrubia, nelle Isole Canarie non sono quasi presenti gli operatori più dinamici a livello nazionale, che introducono una forte concorrenza che induce nuove aperture, come nel caso di Dia o Aldi.

    “Gli operatori nazionali che sono più espansivi non sono presenti nell’arcipelago e per questo non c’è tanta concorrenza o tanta lotta per il mercato”, sottolinea Matarrubia.

    A suo avviso, gli operatori delle Isole Canarie, come Dinosol e Cencosu/Spar, hanno già una “copertura potente” e sono quelli che stanno dettando il ritmo, con “aperture selettive”.

    “È vero che aprono nuovi stabilimenti, ma il più delle volte, quando ne aprono uno, ne chiudono un altro nelle vicinanze.

    La loro politica è più orientata al riposizionamento e alla ristrutturazione che alla crescita numerica”, afferma Matarrubia.

    Questo analista ed esperto del settore retail giustifica la minore presenza di operatori nazionali nell’arcipelago in quanto si tratta di un mercato “particolare” con un’esigenza “diversa”.

    “Bisogna conoscerlo. Si tratta di mercati molto particolari che richiedono conoscenze specifiche. Inoltre, ogni isola ha le sue peculiarità e non funziona allo stesso modo. Non è facile entrare”, sottolinea.

    È successo con Dia, che è entrata nell’arcipelago nel 2008 attraverso un franchisee e ha chiuso i suoi negozi nel 2013 dopo il fallimento.

    In seguito la società ha cercato di rientrare nelle isole, ma finora non ci è riuscita.

    San Bartolomé de Tirajana è uno dei comuni spagnoli con la più alta densità commerciale di punti vendita di beni di largo consumo.

    In particolare, si attesta a 561,10 metri quadrati per 1.000 abitanti, il doppio della media nazionale di 298.

    Adeje si attesta su livelli simili.

    Per quanto riguarda le capitali delle Canarie, Santa Cruz de Tenerife ha una densità di 285,5, superiore ai 276,5 di Las Palmas de Gran Canaria.

    Franco Leonardi

     

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