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    L’asta per le bancarelle del Carnevale si è svolta senza problemi

    Sono finiti gli anni in cui la Polizia Locale doveva intervenire a causa delle risse tra i partecipanti.

    Ciononostante, ci sono state offerte in cui i prezzi sono stati chiaramente alzati, cosicché chi era finalmente interessato ha finito per prendere la bancarella a un prezzo più alto di quello previsto, anche se quest’anno il prezzo di partenza è stato ridotto del 65% per adeguarlo al numero effettivo di giorni di Carnevale in strada, che saranno solo quattro.

    Così, delle 49 bancarelle messe all’asta, ne sono state aggiudicate 32, per le quali l’Organismo Autonomo delle Feste ha incassato 45.789,93 euro.

    Secondo i calcoli del Comune, se non fosse stato applicato il bonus, l’importo raccolto avrebbe superato i 130.000 euro.

    All’importo effettivamente raccolto va aggiunto il contributo degli sponsor, ai quali sono stati riservati direttamente 36 stalli.

    Così, durante i quattro giorni di Carnevale in strada saranno disponibili 68 punti di consumo, che vanno dagli autobus bar, alle birrerie, ai distributori di patate o alla vendita di frutta secca e torrone.

    A questo va aggiunta la concessione di 35 bar nell’area dell’anello del Carnevale, che sono i locali che ne hanno fatto richiesta.

    Prima dell’inizio dell’asta, è stata spiegata la disposizione dei diversi palchi ed è stato avvertito che il palco di Francisco La Roche non era certo di essere pronto la notte del 23, che coincide con la Sepoltura della Sardina, e che non sarebbe stato operativo nemmeno la domenica del giorno di Carnevale, cosa che ha preoccupato i partecipanti all’asta.


    Questo ha costretto l’assessore alle Feste, Alfonso Cabello, a intervenire per chiarire che si cercherà di mantenere la musica sul palco almeno fino a mezzogiorno di quella domenica, per poi fermarsi e iniziare ad allestire il concorso Ritmo e Armonia, “che sapete quante persone attira nella zona”, ha detto l’assessore.

    Una spiegazione che non è sembrata convincere il pubblico, visto che 11 dei 17 stalli lasciati liberi si trovavano nell’area in questione.

    Per quanto riguarda l’asta, come curiosità, va notato che le due churrerías disponibili (a Valentín Sanz e a Francisco La Roche) sono state lasciate deserte, forse il caldo previsto per quei giorni ha fatto pensare ai partecipanti che non sarebbe stato un buon affare, o che il loro prezzo di partenza, 4.808,65 euro, fosse troppo alto per quattro giorni di festa.

    Solo in sette box le offerte si sono animate, superando il prezzo iniziale, uno di essi ha addirittura raggiunto i 7.000 euro, partendo da 1.915 euro, anche se sembra che la mancanza di comprensione abbia portato a lasciarlo deserto, dato che gli aspiranti a rilevare il birrificio di calle Bethencourt Afonso hanno tutti abbassato la mano nello stesso momento.

    Infine, è stato aggiudicato al secondo turno per il prezzo di partenza.

    Sono stati proprio i birrifici ad attirare le offerte più alte: uno di questi, anch’esso situato a Bethencourt Afonso, ha quadruplicato il prezzo di partenza ed è stato aggiudicato per 6.310 euro, il prezzo più caro dell’asta.

     

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