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    I falò della Noche San Juan

    Foto Cristiano Collina

    La notte più magica e più breve dell’anno è arrivata.

    Quella in cui milioni di falò bruciano per purificare i peccati di ognuno di noi.

    La vigilia di mezza estate è celebrata in tutte le culture e in ogni parte dell’emisfero settentrionale per annunciare il solstizio d’estate.

    La festa ha profonde radici pagane, anche se è stata poi cristianizzata quando è stata collegata alla nascita di San Giovanni Battista.

    Tuttavia, molti rituali sono sopravvissuti fino ai giorni nostri.

    Camminare sulle braci, saltare sul falò, bruciare carte, esprimere desideri, lanciare incantesimi d’amore…

    La vigilia di mezza estate è ideale per scacciare gli spiriti maligni e portare fortuna nella nostra vita.

    Foto Cristiano Collina

    Se il fuoco purifica, l’acqua recupera, ed è anche tradizione fare un bel bagno quella notte, e se è nudo, tanto meglio.


    Sull’isola di Tenerife la Noche de San ha radici profonde.

    Da tempo immemorabile, i Guanci danno il benvenuto all’estate accendendo falò.

    Era il loro modo di dare più forza a Magec, il Re Sole.

    Magec era il nome guanches dato al Sole dalle popolazioni aborigene delle isole di Gran Canaria e Tenerife, con il carattere di divinità nella mitologia guanches.

    Il termine è stato tradotto letteralmente come “ciò che possiede splendore, luminosità” da una possibile forma originale m-aγeq.

    Gli aborigeni di tutte le isole veneravano le stelle, essendo il sole uno degli elementi principali della loro cosmogonia.

    Avevano una grande devozione nei suoi confronti e lo invocavano nei loro giuramenti sacri.

    Foto Cristiano Collina

    Da parte loro, gli antichi abitanti di Gran Canaria credevano che le anime degli esseri umani fossero “figlie di Magec”, mentre alcuni ricercatori ritengono che il termine mago, con il quale i contadini di Tenerife erano dispregiativamente conosciuti, derivi dal culto che essi tributavano al sole per ottenere buoni raccolti.

    Il genere del nome e della divinità stessa non è noto con certezza, anche se secondo l’antica mitologia berbera il sole era percepito come un’entità femminile.

    Nonostante ciò, Magec è stato tradizionalmente considerato una divinità maschile.

    Si narra che “Il solstizio d’estate (in tamazight insulare: Ašu n Maɣeq, che significa “Trionfo del Sole”), era un’altra celebrazione del calendario luni-solare per commemorare l’ingresso del nuovo anno.

    La mattina presto del 21 giugno sono stati accesi dei falò e sono stati eseguiti una serie di rituali, tra cui il rogo della tislit wukccud o “sposa vegetale”.

    All’alba salutavano il sorgere del sole versando il latte di capra che portavano con sé in un gánigo e gridando tre volte l’Ašu n Maɣeq6” .

    Insomma la notte di San Juan è una notte magica, (oggi si festeggia nella notte tra il 23 e il 24 giugno).

    Si dice che lanciare nel fuoco bigliettini con scritte le cose negative le farà bruciare, mentre nell’acqua dell’oceano “affogare” i propri desideri li farà avverare.

    Si dice che si deve saltare 7 volte sopra ai falò per avere fortuna e salute tutto l’anno (attenti a non bruciarvi!).

    Se saltando sopra al fuoco lanciate una treccia fatta con nastri colorati o fiori ad una persona cara, e questa viene raccolta prima che cada a terra, porterà felicità a loro e buona fortuna.

    Fare il bagno nella notte di San Juan porta bene per tutto l’anno, e soprattutto salute, se si saltano 9 onde dando le spalle al mare si cancellano tutte le negatività e si aumenta la fertilità.

    Se si vuole trovare l’amore, bisogna prima della mezzanotte accendere due candele rosse nella camera da letto.

    Scrivere su un foglio di carta il proprio nome e e quello della persona che si desidera attrarre.

    Poi mettere a cuocere fino ad ebollizione: tre parti di achillea, tre parti di lavanda, tre parti di verbena, 12 petali di rosa rossa e un po’ di zenzero rosa.

    Una volta fatto questo, filtrate l’infusione e lasciate raffreddare.

    Poi spruzzare con la tisana la vostra alcova.

    A Puerto de la Cruz c’è la tradizione del bagno delle Capre: nella notte di veglia di San Juan i pastori e le loro greggi scendono dalle montagne fino al porto della città, molti passano la notte precedente in marcia per arrivare in tempo alla festa, accompagnati dai bravissimi cani da pastore attraversano strade e barrancos, vie trafficate e piazze cittadine per arrivare presto al Porto dove ci sarà il bagno delle capre, cavalli e asini… si inizia alle 8 della mattina del 24 giugno e si conclude alle 14.

    Bina Bianchini

     

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