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    Un ospedale decisamente “affollato”

    Questo mese l’arca del mistero naviga verso il nord dell’isola per riportare i fenomeni paranormali che si verificati in un edificio particolare ed emblematico.

    Nel 1944 si inaugurò un ospedale nella zona di Ofra chiamato l’Hospital del Tórax a pochi metri dal più conosciuto Ospedale della Candelaria, di cui è dipendente.

    I primi pazienti furono 96 persone colpite dalla tubercolosi che lo convertirono in un ospedale referente nella cura delle malattie polmonari ma come risultato le persone hanno evitato a tutti i costi di avvicinarsi al luogo, per non infettarsi.

    In una delle stanze al quarto piano alcuni lavoratori durante le operazioni di manutenzione scoprono dietro a un muro una piccola stanza dentro la quale si trovava solo un crocifisso, uno specchio e una toeletta molto vecchi.

    La stanza dove stavano lavorando da tempo aveva un tasso di mortalità superiore alla media, al punto che la considerarono come maledetta.

    Tutti i pazienti che vi erano ricoverati peggiorarono immediatamente la loro salute e per questo si era aperta un’investigazione per scoprire la presenza di batteri o funghi che potessero essere causa del problema, ma non si trovò nulla di sospetto; i responsabili dell’ospedale decisero quindi di chiamare un sacerdote per benedire il luogo.

    Scendendo al piano sottostante si trova il padiglione delle cure palliative dove si ricoverano i malati in condizioni irreversibili e con pochi giorni di vita.

    Qui si trova la stanza numero 29 dove da circa una decina di anni almeno quaranta pazienti e alcuni operatori sanitari hanno osservato una specie di ombra o sagoma nera con forma umana che indossa un cappello a cilindro che si avvicina al letto dei malati terminali, li osserva per alcuni secondi, si gira ed esce dalla porta o semplicemente svanisce.


    Data la quantità di testimonianze risulta evidente che potrebbe trattarsi di qualche entità o fantasma che si trova lì con la missione di guidare le anime di coloro arrivati alla fine nel loro cammino verso altro mondo. 

    In altre occasioni sembra che il compito di accompagnare il paziente venga svolto dagli spiriti dei parenti defunti in quasi tutte le stanze nell’area palliativa, al punto che la metà delle persone che qui sono morte, prima di morire, ha affermato di essere stata visitata da un parente defunto, con il quale hanno potuto anche conversare.

    Un altro dei visitanti fantasma del padiglione è una suora vestita di bianco che è stata vista anche dalla cappella dell’ospedale e come nel caso dell’ombra nera è stata osservata dai pazienti, infermieri, medici e guardie.

    In questo caso però questa entità è così corporea da essere confusa con altre suore che circolano per l’ospedale ed alcuni testimoni hanno anche intavolato conversazioni con lei. 

    Gli unici segni che rivelano la natura soprannaturale della signora sono gli abiti tonacali antiquati e la forma di svanire nel nulla al terminare le conversazioni.

    Un altro fenomeno paranormale che avviene nell’ospedale è una sorta di luce bianca molto brillante che circonda alcuni pazienti proprio al momento della morte, vista da familiari, medici ed infermieri e che secondo vari testimoni sarebbe una manifestazione dell’anima mentre lascia il corpo.

    Tutti questi spiriti o esseri soprannaturali che compaiono sembrano non essere lì per infastidire o nuocere, ma piuttosto per aiutare a guidare i malati terminali per passare “dall’altra parte”.

    Loris Scroffernecher

     

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