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    Le Isole Canarie sono la comunità autonoma con il secondo più alto tasso di obesità infantile

    Le Isole Canarie sono la regione autonoma con il secondo più alto tasso di obesità infantile, con il 35,5% dei bambini, solo dietro Murcia (40%), secondo uno studio di Eroski Consumer, che aggiunge che, d’altra parte, i Paesi Baschi, Navarra e Aragona sono le regioni con i dati migliori.

    Eroski Consumer ha raccolto dati statistici sul panorama dell’obesità infantile in Spagna e ha analizzato gli indicatori di ogni regione per scoprire come si sta affrontando il problema in termini di ambiente, abitudini sane ed esercizio fisico.

    Per farlo, hanno analizzato gli studi più recenti pubblicati da enti come il Ministero della Salute, il Ministero dell’Agricoltura, della Pesca e dell’Alimentazione, il Consiglio Generale delle Associazioni Ufficiali di Dietisti-Nutrizionisti, il Consiglio Generale di Educazione Fisica e Sport della Spagna, l’Istituto Nazionale di Statistica e lo Studio sui Comportamenti degli Scolari in relazione alla Salute (HBS).

    L’analisi mostra che, per regione, la zona più “punita” è Murcia, dove 4 bambini su 10 sono in sovrappeso e obesi.

    È seguita dalle Isole Canarie con il 35,5% e dall’Andalusia con il 33,4%.

    Tutte e tre sono tra le cinque regioni con i più alti tassi di povertà in Spagna.

    All’altro estremo c’è la Navarra, con il più alto reddito della Spagna e anche con i migliori dati su questa patologia, dato che solo l’1,4% dei bambini navarresi soffre di obesità e il 15% è in qualche modo sovrappeso.

    È seguita da Aragona e Galizia, dove un bambino su cinque è in sovrappeso.


    Al centro della tabella ci sono i Paesi Baschi e la Catalogna.

    Lo studio di Eroski Cosumer sottolinea che la regione con il più basso tasso di sovrappeso, la Navarra, è quella con più dietisti-nutrizionisti, quattro professionisti ogni 10.000 abitanti.

    È seguita dalla Catalogna, con due. In fondo, l’Estremadura e le Isole Canarie, con meno di due professionisti ogni 10.000 abitanti.

    Il trattamento dei problemi derivanti dall’obesità infantile continua a ricadere sulle cure primarie.

    La media in Spagna è di un pediatra ogni 1.000 bambini.

    Lo studio Health Behaviour in School-aged Children (HBSC), pubblicato nel 2020 e riconosciuto come studio collaborativo dall’OMS, rivela che solo il 34,7% degli spagnoli tra gli 11 e i 18 anni mangia frutta ogni giorno, il 15,2% mangia dolci ogni giorno e il 24,6% consuma bibite.

    Secondo questo studio, i Paesi Baschi e La Rioja sono i paesi con i migliori punteggi in termini di buone abitudini alimentari.

    A loro si aggiunge la Navarra, che si distingue per il basso consumo di dolci e bibite; le Asturie e l’Aragona, per aver superato il consumo medio giornaliero di frutta, e la Cantabria, per essere la regione dove i giovani mangiano meno dolci, dopo la Navarra.

    All’altro estremo, i due arcipelaghi e la Catalogna sono le regioni con il minor consumo di frutta; l’Andalusia, la Castiglia-La Mancia e l’Estremadura si distinguono per il notevole consumo di dolci e bibite.

    D’altra parte, studi come quello condotto dalla neurofisiologa Teresa Canet e pubblicato nella Revista de Neurología nel 2016 mostrano che i bambini che dormono meno del necessario dall’età di tre anni hanno maggiori probabilità di essere in sovrappeso all’età di sette anni.

    Secondo l’Associazione spagnola di pediatria, gli adolescenti devono dormire tra le 8 e le 10 ore al giorno, ma nessuna comunità autonoma rispetta questo requisito.

    Allo stesso modo, l’ultima edizione dello studio Health-related Behaviours of Schoolchildren (HBSC) indica che solo il 34,8% degli spagnoli tra gli 11 e i 18 anni fa attività fisica almeno quattro giorni alla settimana fuori dall’orario scolastico.

    Uno studio realizzato dall’Università Internazionale di Barcellona (UIC Barcellona) e pubblicato nel febbraio 2021 nella rivista Healthcare mostra anche che l’uso eccessivo dei computer e cellulari aumenta il rischio di obesità nei bambini.

    L’ultima indagine nazionale spagnola sulla salute (ENSE) rivela che 9 scolari su 10 fino a 14 anni nelle Baleari e in Estremadura passano più di un’ora al giorno dal lunedì al venerdì davanti a uno schermo.

    Solo il 47,9% dei cantabri e il 55,2% dei baschi seguono questa cattiva abitudine.

    La Spagna è uno dei paesi europei che spende meno ore alla settimana in educazione fisica.

    La media nell’istruzione primaria è di due ore alla settimana.

    Nell’anno accademico in corso ci sono solo due comunità autonome che raggiungono le tre ore settimanali nell’istruzione primaria: Aragona, che lo fa da alcuni anni, e più recentemente l’Andalusia.

    Nel caso opposto ci sono Madrid – che dedica appena la metà, cioè un’ora e mezza – e la Navarra, con una media di 1,65 ore.

    Anche i Paesi Baschi, la Catalogna e Valencia non raggiungono una media di due ore a settimana.

    Anita Caiselli

     

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