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    Psidium guajava

    È nota volgarmente anche come guaiava o guayaba.

    Conosciuto già dagli Aztechi come “prugna di sabbia” ha un sapore leggermente acidulo con tendenza al dolce aromatico e dalla consistenza burrosa.
    Possiamo trovare frutti di guaiava piccoli e tondi, altri più grandi e allungati, oppure ovali e di medie dimensioni.
    L’aspetto esterno è simile all’avocado, con una spessa buccia di colore verde, che vira al giallo a piena maturazione.

    Benché la buccia sia la parte più nutriente e benefica del frutto, la guaiava si mangia spesso sbucciata; la polpa interna, a seconda della varietà, può essere giallina, rosa o rossa.
    Il sapore della polpa è gradevole, il frutto si consuma aprendolo in due e mangiandolo con un cucchiaino.

    Ottimi i succhi di frutta e le marmellate elaborati con questo frutto.
    Questo frutto esotico è un antiossidante, ha una buona fonte di vitamina A e contiene anche elevate quantità di vitamina C (molto più delle arance), concentrate soprattutto nella buccia esterna, che garantiscono la sintesi di collagene nel nostro organismo, sostanza fondamentale per mantenere integri vasi sanguigni, pelle e ossa.

    In base ad alcuni recenti studi, inoltre, sembra che questo frutto esotico possa essere utile anche per contrastare il diabete mellito (di origine alimentare) oltre ad agire contro la proliferazione delle cellule tumorali.

    Anna Catalani

     

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