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    In arrivo la “nuova” legge sulle spedizioni nelle Isole

    La legge che potrebbe cambiare le spedizioni economiche dalla Cina alle Isole Canarie entra in vigore la prossima settimana.

    Un’altra delle misure sarà la creazione di un documento chiamato H7 che permetterà ai canari di non pagare l’IGIC e la DUA in articoli con un importo pari o inferiore a 150 euro.

    L’anno della pandemia è stato l’anno delle riunioni online, del telelavoro e dell’e-commerce.

    Ed è che, per quanto riguarda quest’ultimo, la capacità limitata nei centri commerciali o la paura di prendere il virus ha fatto segnare una crescita di vendite on line fino al 400 per cento per quasi tutto il 2020 e fino a febbraio 2021, quando la tendenza, che continua a salire, ha cominciato a stabilizzarsi.

    Il Ministero delle Finanze, dei Bilanci e degli Affari Europei del Governo delle Canarie ha informato pochi giorni fa del nuovo sistema che sarà implementato dall’Agencia Tributaria Canaria a partire dal 1° luglio per semplificare le procedure di consegna degli articoli con un importo uguale o inferiore a 150 euro.

    Si tratta di un documento chiamato H7, che sostituirà quello conosciuto fino ad allora come Dichiarazione semplificata di basso valore, che può essere compilato dall’utente stesso utilizzando il certificato elettronico o la carta d’identità elettronica e il numero di tracciamento del prodotto fornito dal venditore, evitando così importi a sorpresa.

    Tuttavia, dalla fine di giugno 2017, le importazioni di merci il cui valore complessivo non superava i 150 euro erano già esenti da IGIC nelle Isole Canarie, sia che la procedura fosse effettuata da privati che da imprenditori.

    Quindi, quali cambiamenti potranno sperimentare gli acquisti online da giovedì prossimo?


    Al fine di interpretare ampiamente la normativa, Edgar Aldaz, direttore di 2mcgroup, una società specializzata nel commercio elettronico nell’arcipelago, cerca di spiegarcelo.

    “La teoria che prevaleva fino ad ora era che i prodotti con quell’importo erano esenti da IGIC e DUA (Documento Amministrativo Unico), ma la pratica era che o l’operatore logistico non lo applicava, o faceva pagare il processo amministrativo”, ha spiegato l’esperto.

    Con l’entrata in vigore della procedura, che fa parte delle misure che regoleranno il trattamento del commercio elettronico nell’Unione Europea, l’esecutivo regionale cerca di facilitare la gestione dell’utente quando acquista prodotti e servizi online.

    In questo senso, “ci saranno acquirenti che possono eseguire la loro procedura presso lo sportello unico e trovare nel H7 un modo per economizzare i loro ordini, e altri che continuano a scommettere sull’operatore logistico”, dice Aldaz.

    Anche se questa particolarità non sarà l’unica novità per il commercio elettronico nell’Arcipelago, dato che la normativa impone ai negozi online di pagare le tasse nel paese di destinazione, e non nel paese di origine, come avviene attualmente.

    Questo significa che le piattaforme asiatiche, come Aliexpress o Shein, dovranno pagare le tasse corrispondenti dal 1° luglio per poter inviare i loro prodotti nelle isole.

    Il professionista dell’e-commerce indica che “il basso costo delle spedizioni si verificava perché le aziende caricavano interi container che arrivavano alle Isole Canarie esenti da tasse”.

    Secondo lui, “questi negozi continueranno a vendere allo stesso ritmo essendo consapevoli delle perdite, ma alla fine, cominceranno a far pagare le spese di spedizione, aumentare i prezzi o rimuovere i prodotti dai loro cataloghi”.

    Alla domanda circa il famoso e fastidioso non si invia alle Isole Canarie di Amazon, Aldaz dice che i venditori stessi sono individui che, utilizzando il gigante di Jeff Bezos come un mercato online, preferiscono disabilitare l’opzione perché “i loro dipartimenti fiscali non sono consapevoli o non sono preparati alla burocrazia delle Isole Canarie”.

    In questo senso, l’agenzia di Aldaz, situata a Gran Canaria, ha creato il portale che mira a combattere la barriera del commercio elettronico nell’arcipelago, canariasprime.com, attraverso il quale “facciamo da pallone e ci occupiamo di portare alle Canarie gli articoli di quei negozi che decidono di non spedire qui”.

    Una scommessa che, dopo più di 11 anni di esperienza nel settore, è sicura di avere successo nelle isole.

    Marco Bortolan

     

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