La cristalloterapia tra antichità e modernità
La cristalloterapia è una pratica alternativa, che si occupa di migliorare malesseri del corpo umano mediante la collocazione di minerali su determinati punti del corpo.
Ogni cristallo avrebbe una sorta di “campo energetico” capace di entrare in contatto con ogni forma vivente del regno animale.
Nel corpo umano invece interviene sui piani definiti come “fisico-emotivo-mentale” e spirituale, favorendo l’equilibrio e l’armonia.
Non esiste alcuna prova scientifica in grado di attestare quanto riportato, ma dal mondo classico al medioevo, le presunte proprietà ed i presunti effetti dei minerali furono oggetto di filosofia e alchimia.
Alle pietre era attribuito un preciso influsso terapeutico specifico per ciascuna patologia.
Le pietre minerali oggi, possono essere utilizzate con diversi metodi.
Attraverso il contatto l’operatore tiene la pietra in mano e la passa sulle parti del corpo da trattare.
Attraverso un amuleto è possibile portare con sé il minerale (in tasca, come ciondolo o braccialetto).
Nelle culture antiche veniva creato l’elisir: il minerale veniva immerso in una caraffa o in un bicchiere pieno d’acqua e in seguito si beveva.
Questa pratica veniva eseguita per caricarsi delle energie associate alla pietra; questa pratica però esponeva a rischi di intossicazione, causata dall’eventuale tossicità del soluto minerale passato nel liquido.
Oggi si utilizzano vari cristalli per avere effetti diversi.
Per l’insonnia sarebbe indicata la malachite, perché scioglierebbe le tensioni, diffondendo calma e serenità.
Per le donne in gravidanza la fluorite favorirebbe il trasferimento di energie benefiche della madre al figlio.
Per i disturbi del fegato il diaspro tigrato e leopardato diminuirebbe i dolori epatici.
Per l’ansia l’agata di Botswana dovrebbe far cessare il panico.
Per rilassare, la sodalite servirebbe per conciliare il sonno e rilassare corpo e mente.
Per il mal di testa l’ametista aiuterebbe a far passare le emicranie.
Luana Reina
