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    Sentiero del Roques de García

    Nel Parco Nazionale del Teide troverai alcuni dei migliori paesaggi da percorrere a piedi.

    Incontrare ed ammirare vestigia vulcaniche di diversi tipi non è difficile.

    Forse il miglior esempio è il sentiero Roques de García, un interessante percorso circolare adatto a tutti.

    La zona vicino al sentiero Roques de García è una delle più visitate del Parco Nazionale.

    La ragione è semplice, da qui si può prendere la migliore foto del Teide con il famoso Roque Cinchado in primo piano.

    Una curiosa formazione vulcanica nota per la sua presenza sulla vecchia banconota da mille pesetas.

    Un percorso circolare di 3,6 km. di lunghezza, che si può fare in circa 1 ora e 30 minuti, partendo dal belvedere di La Ruleta (facile da trovare perché si trova a pochi metri dal Parador de Turismo).

    Al belvedere di Roques de García si può parcheggiare l’auto senza problemi (purché la visita non coincida con l’ora di punta del parco, tra le 12 e le 14).


    Non è necessario chiedere un permesso per fare questo percorso.

    Per capire la presenza dei Roques de García nel Parco Nazionale è necessario fare un esercizio d’immaginazione.

    Siamo di fronte alla divisione delle due “semicalderas” che compongono il grande circo vulcanico delle Cañadas del Teide il cui punto più alto, Montaña Guajara, è poco più di 2.700 metri sul livello del mare.

    In questa zona si trovano le Roques de García, delle curiose formazioni alle quali ognuno, giocando con l’immaginazione, cerca una ragionevole somiglianza.

    Hanno nomi curiosi come il Roque Cinchado o il Torrotito.

    Ciò che è chiaro è che le rocce sono un allineamento di dighe, chiodi e cumuli di vari materiali vulcanici.

    I chiodi sono materiali magmatici che non raggiungono la superficie e si solidificano all’interno del condotto di emissione del vulcano.

    Collegano la camera magmatica con la superficie.

    Spiegato in questo modo, potrebbe sorgere il seguente dubbio, se sono prodotti subvulcanici, perché si possono osservare?

    Dobbiamo fare un viaggio nel passato e tornare indietro a 180.000 anni fa, quando non c’era niente di simile a quello che possiamo vedere oggi.

    La genesi della caldera di Las Cañadas è un argomento che è ancora sul tavolo dei vulcanologi.

    Alcuni difendono la teoria della subsidenza, altri quella dello scorrimento gravitazionale, altri ancora una combinazione di entrambe (prima la subsidenza e poi lo scorrimento).

    Comunque sia, quello che è successo sull’isola di Tenerife circa 180.000 anni fa ha esposto le attuali formazioni conosciute come le Roques de García, vale a dire che stiamo guardando l’interno di un antico e immenso vulcano precedente alla formazione del Teide che incoronava l’isola.

    I suoi resti?

    Una parte di loro davanti a noi, anche dietro di noi e naturalmente in fondo al mare.

    Intorno a queste rocce, il sentiero conosciuto come Roques de García è perfettamente delineato.

    Un bel sentiero che consigliamo di affrontare direttamente dal mirador che domina il Llano de Ucanca (una grande pianura sedimentaria).

    Da lì, il sentiero si apre in discesa fino a raggiungere quella che è conosciuta come La Catedral, un bel chiodo la cui forma ricorda una cattedrale, da cui il suo nome.

    Un enorme camino vulcanico fonolitico che è rimasto lì e si è solidificato per i posteri.

    Il percorso si snoda attraverso un autentico museo vulcanico a cielo aperto.

    Camminare lungo il sentiero di Roques de García significa avere l’opportunità di osservare colate di lava vulcanica di tipo “aa” (nelle isole Canarie conosciute come malpaís perché hanno bordi irregolari e taglienti) e colate di lava pahoehoe (molto lisce e fluide) che possono trasformarsi in lava cordata adottando la forma di una corda.

    Ad ogni passo troviamo esempi della flora endemica tipica del parco.

    L’evoluzione e l’adattamento della flora all’alta montagna ci presenta delle specie stentate per proteggersi dal vento e mantenere l’umidità all’interno.

    Queste piante hanno lunghe radici per catturare più acqua possibile e hanno anche un’alta produzione floreale durante la primavera per assicurare la loro sopravvivenza in un clima di alta montagna.

    Troviamo bellissimi esempi di Retama del Teide, Codeso, Alhelí del Teide, così come alcuni Tajinaste rossi in fiore se la nostra passeggiata coincide con la bella primavera.

    È importante essere prudenti quando ci si avvicina alle piante perché le api sono al lavoro.

    Dopo un’ora di cammino, giriamo intorno alle Roques de García e osserviamo una grande cascata solidificata sulla nostra destra.

    Continuiamo il sentiero in leggera salita e iniziamo il nostro cammino di ritorno alla rotonda dove abbiamo iniziato il sentiero.

    Sulla strada troviamo un segnale di sentiero in direzione del vulcano Pico Viejo prendendo il sentiero dei Regatones Negros.

    Un percorso fantastico che si può fare anche in discesa se si è in cima al vulcano Teide.

    Questa seconda parte del sentiero, tornando al Roques de García, ha un tratto con una piccola pendenza ma niente di cui preoccuparsi.

    Continuiamo e raggiungiamo una zona completamente pianeggiante, El Teide è dietro di noi mentre prendiamo il sentiero dritto per tornare al punto di partenza.

    Per fare il sentiero Roques de García si consiglia di indossare calzature adeguate, acqua, un berretto e crema solare.

    Il cammino non è lungo ma siamo in alta montagna e dobbiamo proteggerci soprattutto dal sole e dal calore in estate e dal freddo in inverno.

    Bina Bianchini

     

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