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    Canary Wine presenta uno studio e una diagnosi della viticoltura a Tenerife

    Si tratta di un lavoro promosso dalla DOP Canary Islands – Canary Wine, in collaborazione con il Cabildo di Tenerife, che fa una diagnosi della situazione della viticoltura nell’isola di Tenerife.

    La Denominazione di Origine Protetta Canarie – Canary Wine ha realizzato – grazie all’aiuto diretto del Cabildo Insular de Tenerife a favore degli organismi di gestione delle Denominazioni di Origine Protetta dei Vini di Tenerife – un progetto di consulenza, analisi e miglioramento del potenziale viticolo dell’isola di Tenerife.

    Questo progetto, le cui conclusioni e risultati sono stati resi pubblici recentemente, è stato affidato alla società specializzata nel settore vitivinicolo GIVITI (Gestión Integral de Viñedos y Bodegas), che ha una vasta esperienza nella gestione dei vigneti su tutto il territorio nazionale e internazionale ed è diretta da José Ramón Lissarague, professore di Viticoltura all’Universidad Politécnica de Madrid e direttore del Master in Viticoltura ed Enologia della stessa Università, uno dei più rinomati esperti in materia a livello nazionale.

    Per realizzare questo progetto, il team selezionato da GIVITI per la sua elaborazione e stesura, si è recato espressamente a Tenerife per visitare e raccogliere le informazioni necessarie che gli avrebbero permesso di ottenere un’analisi dettagliata delle caratteristiche dei vigneti, sempre con l’aiuto dei rappresentanti dei vigneti scelti.

    Queste visite hanno avuto luogo prima e dopo il periodo del raccolto, al fine di confrontare i dati relativi alle rese ottenute e ai costi di produzione di questa campagna.

    Le conclusioni dello studio affermano che “la nostra viticoltura può evolvere verso un modello ecologico e sostenibile, proprio come hanno fatto altre zone viticole del mondo, tenendo sempre presente che la viticoltura subtropicale e le caratteristiche particolari delle colture la condizionano più intensamente”.

    Oggi è possibile stabilire piani di coltivazione e strategie in questa direzione, ma senza mai dimenticare che ci sono grandi pressioni ambientali e culturali.

    In una viticoltura con basse rese, le strategie che limitano i mezzi di produzione devono essere attentamente studiate e, naturalmente, cercando sempre di risolvere il grande fattore di condizionamento che è la bassa resa.


    Questo studio ha trovato prove accettabili di una viticoltura sostenibile dal punto di vista ecologico, ambientale e sociale, anche se la sostenibilità economica richiede migliori rese e migliori condizioni gestionali e culturali che, a loro volta, devono migliorare la sostenibilità ambientale e sociale.

    Le conclusioni e i risultati di questo lavoro saranno inviati a tutti i viticoltori della DOP Islas Canarias e Ycoden Daute Isora con raccomandazioni generali di azione.

    Allo stesso modo, queste serviranno per rivendicare azioni di miglioramento all’amministrazione competente e per guidare la strategia in questo settore della denominazione d’origine stessa.

    Roberto Trombini

     

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