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    La Verdolaga, una pianta ottima per la salute ed anche un po’ magica

    La Portulaca oleracea (qui si chiama Verdolaga) è una pianta conosciuta anche come erba porcellana o semplicemente portulaca.

    Parliamo di un’erba officinale che nasce spontanea dappertutto. 

    E’ una pianta da sempre utilizzata sia in cucina che in campo medico, per le sue proprietà officinali, ed è talmente diffusa e amata nelle nostre regioni, che ha numerose denominazioni locali (borzolaga, engañagochos, lengua de gato, loraca, malmuere, nuncamuere, verderaja, verdolaga angosta, verdolaga común, verdolaga española, verdolaga hortense, verdolaga real…).

    Ad ogni modo, qualunque sia il nome che vogliamo darle, cerchiamo di conoscere meglio questa pianta dalla lunga tradizione, ma che spesso viene erroneamente considerata un’erba infestante, per via della sua grande capacità di propagarsi.

    Quando parliamo della Portulaca oleracea parliamo di una pianta erbacea a ciclo annuale (o perenne in alcune specie) che appartiene alla famiglia botanica delle Portulacaceae.

    La sua nomenclatura attuale deriva dal latino “portula”, ossia “piccola porta”.

    Questo nome, probabilmente, fa riferimento alla deiscenza del frutto.

    Il termine oleracea, invece, si riferisce all’uso alimentare della portulaca.


    Alcuni sostengono che questa pianta sia originaria dell’Asia, in particolare dell’India, altri, invece, che sia di origine sudamericana.

    La sua diffusione maggiore, si ebbe però, nei paesi del bacino del Mediterraneo.

    La portulaca, infatti, era ampiamente utilizzata nella medicina dell’Antico Egitto, e tra i Romani era apprezzatissima sia per i suoi usi alimentari che per virtù terapeutiche e “magiche”.

    Ad esempio Plinio il Vecchio la considerava un’erba utile per togliere il malocchio.

    Oggi è una pianta diffusa e utilizzata in tutti i paesi del mondo.

    La Portulaca oleracea è ricca di preziosi elementi che le conferiscono ottime proprietà nutrizionali e terapeutiche.

    Innanzitutto contiene vitamine, in particolare la vitamina A sotto forma di beta-carotene (1320 IU per 100 gr), che è considerato un eccezionale antiossidante naturale.

    Poi abbiamo la vitamina C (21mg per 100gr), la vitamina E e quelle del gruppo B (B1, B2 e B3).

    La pianta è inoltre ricca di sali minerali, in particolare il magnesio (68 mg per 100 gr), il potassio (494 mg), il ferro (2 mg), il calcio (65 mg).

    Altri elementi presenti sono: i folati, il fosforo, il sodio, lo zinco, il rame, il selenio e il manganese.

    Il contenuto di calorie della Portulaca oleracea è veramente molto basso.

    Infatti, ha solo 20 kcal per 100 grammi di prodotto, considerando anche che le foglie contengono il 90% d’acqua.

    Per queste sue caratteristiche la Portulaca oleracea viene considerata un ottimo diuretico, un depurativo e un vermifugo naturale.

    E’ inoltre una pianta dissetante e antidiabetica.

    Nella tradizione della medicina popolare veniva utilizzata per il trattamento di nausea e diarrea e nei casi di enterite acuta.

    Altri utilizzi riguardavano il trattamento delle emorroidi e gli stati emorragici del post parto.

    Negli ultimi anni è nato un grande interesse per questa pianta spontanea, che fino a poco tempo fa veniva considerata un’erba infestante.

    Oggi è ritornata ad essere una preziosa risorsa, proprio in virtù del contenuto.

    Particolarmente apprezzati sono i suoi acidi grassi polinsaturi del tipo omega 3, quelli contenuti nel pesce tanto per intenderci.

    Nello specifico, 100 gr di foglie di Portulaca oleracea contengono 350 mg di acido α-linolenico.

    Gli omega 3 sono fondamentali per ridurre e prevenire il rischio di malattie cardiovascolari, in particolare aiutano a ridurre i livelli di colesterolo, i trigliceridi, e a migliorare, quindi, la circolazione sanguigna.

    L’unica controindicazione dell’utilizzo della Portulaca oleracea riguarda i soggetti che soffrono di calcoli renali.

    La pianta, infatti, contiene ossalati, cioè sostanze che, in soggetti predisposti, contribuiscono alla formazione dei fastidiosi calcoli.

    Ugo Marchiotto

     

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