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    Una campagna comunale mira a porre fine al sessismo nei giocattoli

    “Quando diciamo a un bambino di non giocare con le bambole, perché sono cose da ragazzine, limitiamo la sua libertà e la sua immaginazione”, dice l’assessore di Uguaglianza e LGTBI, Idaira Afonso.

    La Laguna ha iniziato a porre fine al sessismo nei giocattoli alle porte delle vacanze di Natale.

    L’Assessorato alla Parità del Comune e LGBTI ha lanciato una campagna di sensibilizzazione.

    Aiutarli a crescere liberi da stereotipi, che mira a sensibilizzare, soprattutto la popolazione adulta, sull’acquisto responsabile e sull’acquisto di giocattoli non sessisti.

    Idaira Afonso, consigliera della zona che rappresenta Unid@s se Puede, spiega che questo periodo è “un’occasione perfetta per insistere su uno shopping responsabile, non sessista e senza stereotipi” e che promuove “lo sviluppo motorio, cognitivo, affettivo e sociale di ragazze e ragazzi, senza porre limiti alla loro immaginazione, in modo che possano sviluppare appieno le loro capacità, indipendentemente dal sesso”.

    “Per fare questo dovremmo iniziare ad evitare comportamenti standardizzati ma in realtà coercitivi, limitando la libertà e la creatività dei più giovani e dei più piccoli”, dice.

    “Quando diciamo a un bambino di non giocare con le bambole perché sono cose da bambina, limitiamo la sua libertà e la sua immaginazione.

    Quando diciamo a una ragazza che il colore azzurro o il pallone sono per i ragazzi, succede la stessa cosa.


    Chi dice che una ragazza non può guidare un’auto di Formula 1 o che un ragazzo non può sognare di fare il ballerino?

    Lasciali sognare”, insiste.

    Lo sviluppo dell’iniziativa lanciata dal Dipartimento per la Parità e le LGBTI è una risposta alla necessità di promuovere l’uguaglianza in giovane età attraverso la coeducazione, il rispetto della diversità, la libertà e la riduzione del peso degli stereotipi e dei ruoli di genere, cosa che si è riflessa nelle immagini di questa campagna.

    C’è ancora molta strada da fare prima che le pubblicità dei giocattoli seppelliscano gli stereotipi sessisti, che promuovono il maschilismo e la disuguaglianza.

    Un recente rapporto dell’Istituto delle Donne indica che il 38,5% delle pubblicità associa le ragazze ad archetipi di bellezza (barbie-fashion…) o legati al campo dell’assistenza domiciliare (madre, moglie).

    Il rapporto “Giocattolo Pubblicità e Campagne Natalizie: Promuovere o infrangere gli stereotipi di ruolo di genere?” vuole essere un punto di partenza per cercare di evitare che questa rappresentazione dei bambini si ripeta il prossimo Natale.

    Anche il ruolo delle bambine nei giocattoli elettronici è scarso, mentre il rosa, per quanto sia stato scritto, predomina ancora nei codici colore della pubblicità.

    Quasi il 22% dei giocattoli delle ragazze, si dice, usano il rosa, e il 14,4% sono rosa.

    Marta Simile

     

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