More

    E.T. a La Graciosa

    Questo mese l’arca del mistero naviga verso la più piccola delle isole dell’arcipelago con l’intenzione di far conoscere ai lettori un episodio di contatto del terzo tipo con esseri di un altro mondo.

    Durante la prima settimana culturale organizzata sull’isola della Graziosa risalente a settembre del 1978, gli organizzatori decidono di creare la prima trasmissione radiofonica della storia di questo posto incantevole.

    Dovuto alla scarsità di corrente elettrica presente nel paese i protagonisti sistemarono le attrezzature dentro la biblioteca, ma la necessità di consumo degli stessi li aveva obbligati a sfruttare anche l’energia della panetteria che si trovava lì vicino.

    Il giorno prima dell’evento, tutti i lavoratori dedicati alla preparazione del materiale necessario alla trasmissione dovettero chiedere un favore al proprietario della panetteria per poter cenare dentro nel negozio, in quanto riuscirono a terminare quando era notte inoltrata ed avevano già chiuso tutti i locali.

    I due tecnici José Enrique e Paco Mujica mentre si stavano spostando dalla biblioteca alla panetteria camminando lungo la strada illuminata solo dalla luce lunare, ebbero la sensazione di essere seguiti a distanza da qualcuno. Attribuendo questa strana emozione alla stanchezza e la fame, decidono di continuare fino alla panetteria con la speranza che all’entrare la sensazione di malessere sarebbe sparita da sola.

    Quando arrivarono ed usando le chiavi prestate dal proprietario aprirono la porta si resero conto che da dietro le loro spalle uno strano individuo si era avvicinato per poi entrare nel locale all’improvviso.

    I due protagonisti rabbrividiscono rendendosi conto che realmente erano stati seguiti da un uomo molto alto, dalla carnagione pallida che indossava vestiti poco convenzionali.

    Questo essere chiese a loro se sono i radioamatori proprietari dell’attrezzatura che si era montata nella biblioteca, però Paco preso dall’inquietudine e sopraffatto dalle emozioni corre e si rinchiude nel bagno senza pronunciare parola.


    Jose, rimasto solo, con voce tremolante rispose affermativamente alla domanda e allora l’intruso continua chiedendo di poter utilizzare il sistema di radiotrasmissione per inviare un messaggio ai suoi compagni lontani.

    Durante la conversazione lo strano uomo scrive su un tovagliolo dei numeri simili a coordinate segnalando un punto preciso del cielo.

    Dopo vari minuti Paco si calma e torna nella stanza dove si riunisce con l’amico e collega per ascoltare le informazioni proporzionate per quello strano essere, nonostante molte informazioni risultassero troppo tecniche per le loro conoscenze, in generale il messaggio sembrava avere coerenza ed essere sensato.

    I due ragazzi però si negano a prestare la strumentazione in quanto era stato scollegato il cavo principale di fornitura della corrente e quindi la strumentazione sarebbe stata inutilizzabile.

    A quel punto l’intruso decide di andarsene senza pronunciare parola e i tecnici dopo alcuni minuti in silenzio decidono di andare a dormire.

    Il mattino della festa, i due giovani tornano alla biblioteca e quando arrivano fuori dall’edificio possono constatare che tutt’intorno ci sono una serie di solchi scavati nella terra, come se durante la notte qualcuno avesse scavato un campo per la semina intorno a tutto lo stabile.

    Una volta entrati si rendono conto che tutto è ricoperto da uno spesso strato di polvere e al sedersi davanti la radiotrasmissione le frequenze radio impostate sono diverse da quelle che avevano impostato il giorno prima ma stranamente coincidenti con quelle scritte sul tovagliolo da quello strano essere.

    Evidentemente durante la notte qualcuno aveva utilizzato la strumentazione nonostante non fosse collegata al sistema elettrico.

    Durante l’evento i protagonisti provarono a chiedere informazioni ai partecipanti, cercando di identificare l’uomo che la notte anteriore li aveva contattati, però nessuna persona presente aveva mai visto qualcuno che si corrispondesse alla descrizione e i traghettatori affermavano non aver trasportato stranieri dalle isole vicine.

    Ancora oggi, quando i due radioamatori vengono intervistatati sono convinti che quell’essere che aveva preso contatto con loro nella panetteria non fosse umano e che realmente fosse un extraterrestre che stava cercando di contattare con una nave in orbita.

    Loris Scroffernecher

     

    Articoli correlati