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    Il Cabildo di Tenerife mette un milione di euro per fare PCR

    La Corporazione delle Isole, nel suo desiderio di salvare la stagione turistica invernale, sta compiendo il passo di creare una rotta economica per garantire all’Europa che i visitatori tornino a casa sani e salvi.

    Il Cabildo di Tenerife, attraverso il Ministero delle Finanze, metterà un milione di euro per i test PCR ai turisti che decideranno di visitare l’isola con l’obiettivo di “salvaguardare” la stagione invernale in questo modo, come riportato dal consigliere di questa zona, Berta Perez.

    Questo fondo è già disponibile, ha detto Perez, e può essere utilizzato “quest’anno”, anche se attualmente siamo in attesa di “raggiungere un accordo definitivo con i paesi coinvolti sulle condizioni in cui i test dovrebbero essere condotti per avere garanzie”.

    Tra le domande in discussione vi è quella di stabilire se il test debba essere effettuato a destinazione o all’origine, oppure le scadenze e le condizioni per la sua validità.

    L’obiettivo finale dell’accordo sarà quello di porre fine alle quarantene attualmente imposte da paesi come la Germania e il Regno Unito ai viaggiatori provenienti dalle Isole Canarie, che scoraggiano i turisti dal trasferirsi nelle isole soprattutto a causa delle conseguenze occupazionali dell’isolamento che devono affrontare una volta tornati nel loro paese.

    “Che senso ha fare dei test se non sono riconosciuti dai paesi emittenti e sono costretti a fare una quarantena?

    Così nessuno viene”, riassumeva Pérez.

    Allo stesso modo, la consigliera dell’isola ha confermato che quello che cercano è “riattivare il turismo con tutta la sicurezza possibile”, perché secondo lei, se questa pandemia ci ha insegnato qualcosa, “è che la cosa più importante è la salute”.


    In questo senso, dalla Corporazione si stanno svolgendo in questi giorni incontri con i settori coinvolti, sia con il Ministro del Turismo, sia con il Círculo de Empresarios del Sur.

    Alcuni incontri che Perez valuta positivamente, dato che l’estensione dell’ERTE nel settore turistico è “praticamente assicurata”.

    Il Ministro, però, vede “molto difficile” la gestione della crisi turistica causata dalla pandemia, e ha spiegato che sono in corso trattative anche con le compagnie aeree, dell’area del Turismo, per garantire la connettività.

    “Sappiamo di essere i precursori.

    Parliamo in tutte le lingue, in tutti i luoghi e in tutti i forum di questa possibilità di testare sia all’origine che a destinazione”, ha ribadito il consigliere.

    Infatti, il Cabildo di Tenerife è la prima istituzione che fa, con questo annuncio, il primo passo per pagare i test PCR per i turisti.

    Fino a questo momento, l’Associazione Hotel ed Extra-Hotel di Santa Cruz de Tenerife (Ashotel) aveva aperto la porta agli imprenditori stessi per pagare parte delle prove.

    I rappresentanti degli hotel esortano i governi spagnolo e delle Isole Canarie a diventare intermediari sicuri in un contesto di stabilizzazione della pandemia nelle isole.

    Franco Leonardi

     

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